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Spaccio di droga e mancato rispetto dei domiciliari, tre arresti tra Monreale e San Cipirello

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

L'azione dei carabinieri si è svolta nello scorso fine settimana

MONREALE, 28 gennaio – Tre pesone sono finite in manette nello scorso weekend ad opera dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monreale. Si tratta di Giuseppe Barboglio, 31 anni monrealese, Gioacchino Galati 37 di San Cipirello e di R. R., 28 anni monrealese.

Quest'ultimo, disoccupato, incensurato,è stato accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Alcuni cittadini da diversi giorni avevano segnalato al "112" del Pronto Intervento, un sospetto "via vai" di giovani presso l'abitazione dell'arrestato, così quando i militari lo hanno visto aggirarsi al Canale lo hanno immediatamente fermato e perquisito: negli slip nascondeva una dose di cocaina. A quel punto i militari hanno esteso il controllo anche al suo domicilio, oggetto di numerose segnalazioni, e hanno rinvenuto dentro un armadio della stanza da letto 4 dosi di "cocaina" e 3 dosi di "hashish". Sottoposto alla misura degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo, dopo la convalida, è stato posto alla misura dell'obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria per tre volte alla settimana.

Nella stessa giornata i carabinieri della Stazione di Monreale hanno trasferito all'Ucciardone Giuseppe Barboglio, pregiudicato monrealese, già agli arresti domiciliari: negli ultimi giorni, durante una serie di controlli effettuati nei confronti di persone sottoposte a misure cautelari, era stato sorpreso più volte in compagnia di persone estranee al suo nucleo familiare e per questo motivo, su richiesta della Stazione Carabinieri di Monreale, il magistrato di sorveglianza ha disposto l'aggravamento della misura che gli era imposta con la sostituzione della detenzione in carcere.

A San Cipirello invece i Carabinieri della locale Stazione, hanno tratto in arresto il pregiudicato Gioacchino Galati, anch'egli già in regime di detenzione domiciliare poiché stava scontando una pena inflittagli per reati in materia di sfruttamento della prostituzione e di stupefacenti: il Tribunale di sorveglianza anche in questo caso ha disposto l'aggravamento del regime detentivo e la sua traduzione in carcere su richiesta dei Carabinieri del luogo che, proprio lo scorso 10 gennaio, lo avevano peraltro già tratto in arresto per furto aggravato a seguito di un controllo, eseguito con i tecnici dell'Enel, avendo accertato un allaccio abusivo alla rete elettrica della propria abitazione. Subito dopo la convalida Galati era stato rimesso ai domiciliari ma il reato commesso in costanza di espiazione della pena gli è costato il benefico della detenzione domiciliare.

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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