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Resistenza a pubblico ufficiale e furto di energia elettrica, due fratelli arrestati a Monreale

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Si tratta dei fratelli Massimo e Giuseppe Cassarà

MONREALE, 22 gennaio - Sabato sera i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Monreale hanno tratto in arresto due fratelli monrealesi: si tratta di Giuseppe e Massimo Cassarà, rispettivamente di 36 e 29 anni, fermati il primo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il secondo per furto di energia elettrica.

I militari erano intervenuti in una villa in via Pezzingoli, distante poche centinaia di metri dalla loro residenza, nella quale era stato segnalato un furto in atto ad opera di persone travisate: all'intervento dei militari gli ignoti topi d'appartamento si davano alla fuga nelle campagne adiacenti ignari che, a causa del fango creatosi per le forti piogge del weekend, erano rimaste sul terreno impronte ben visibili che portavano nei pressi dell'abitazione dei Cassarà.

Sulla scorta di tali indizi il personale delle autoradio intervenute decideva di effettuare una perquisizione domiciliare anche al fine di verificare che i malfattori non fossero proprio all'interno dell'abitazione: nella circostanza Giuseppe Cassarà impediva ai militari di entrare in casa, opponendo loro resistenza e respingendo uno dei militari cui, nella colluttazione, procurava lesioni guaribili in cinque giorni, venendo così subito tratto in arresto.

Proseguito il controllo su tutto lo stabile gli operanti notavano anomalie all'impianto elettrico di Massimo Cassarà e, fatti intervenire sul posto i tecnici dell'Enel, questi accertavano che il contatore era stato completamente divelto, creando un allaccio diretto alla rete elettrica pubblica. Va precisato, comunque, che per la questione del furto in villa i due non sono stati coinvolti.

Entrambi sono stati arrestati ed hanno passato il weekend ai domiciliari e ieri, al termine del rito direttissimo nel quale erano difesi dall'avvocato Piero Capizzi, si sono visti convalidare l'arresto, successivamente patteggiando una condanna a 4 mesi di reclusione Giuseppe, 4 mesi e 20 giorni Massimo. La pena è stata sospesa, ma a Massimo Cassarà, già pregiudicato, è stata comminata la misura alternativa di due mesi di servizio gratuito presso la Regione Siciliana. I due sono stati rimessi in libertà.

 

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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