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Partinico, sequestrati beni a cosa nostra per oltre 1,5 mln di euro

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Destinatario del provvedimento è Andrea D'Arrigo di Borgetto

PARTINICO, 9 novembre - I Carabinieri della Compagnia di Partinico, supportati in fase esecutiva dal 9° Elinucleo CC di Palermo, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Andrea D'Arrigo, 72enne di Borgetto, pregiudicato per reati di cui all'articolo 416 bis, già oggetto di operazioni di polizia da parte dei Carabinieri del Gruppo di Monreale e della Compagnia Partinico.

La misura è scaturita a seguito degli accertamenti patrimoniali effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Partinico e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Palermo, coordinati dal Procuratore Aggiunto dott. Teresi, che ha proposto alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo il sequestro di innumerevoli beni intestati a D'Arrigo ed ai suoi prossimi congiunti. Il decreto di sequestro è susseguente alle risultanze investigative dell'operazione convenzionalmente denominata "Carthago", condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Monreale, nonché da alcuni accertamenti svolti dalla Compagnia Carabinieri di Partinico, che hanno permesso, nel gennaio 2009, di eseguire 16 misure cautelari per 416 bis nei confronti del suddetto e di altri appartenenti all'associazione mafiosa "Cosa Nostra", illustrando nel contempo la mappa criminale del mandamento mafioso di Partinico, che allora contrapponeva due opposti gruppi che avevano dato vita ad una sanguinosa faida, sfociata anche in omicidi, per il controllo del territorio. Andrea D'Arrigo era stato inizialmente tratto in arresto nell'operazione "Carthago", rinviato a giudizio e condannato in primo grado ad anni 6 di reclusione per il delitto di partecipazione ad associazione mafiosa e successivamente assolto in Appello dalla predetta imputazione per non aver commesso il fatto.

Comunque, il Tribunale-Sezione M.P., sulla base di un processo indiziario presunto da quelle investigazioni, nonché sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati ed il notevole patrimonio immobiliare posseduto da D'Arrigo ha disposto il sequestro dei sottonotati beni:

10 immobili, siti in Partinico, Borgetto e Trappeto;

7 terreni agricoli, siti nei Comuni di Partinico, Borgetto e Trappeto;

14 conti deposito a risparmio;

24 rapporti di credito presso vari istituti bancari;

1 azienda individuale, sedente in Partinico;

1 carta di credito;

per un valore complessivo di circa 1.500.000 di euro. Dagli accertamenti svolti è emerso, inoltre, il fatto che taluni degli investimenti effettuati negli anni da alcuni soggetti riconducibili al di lui nucleo familiare e da altri conviventi di D'Arrigo, non trovassero giustificazione nelle loro relative disponibilità economiche, facendo supporre all'Autorità Giudiziaria che il preposto vivesse almeno in parte, con i proventi di attività delittuosa. A breve si terrà il processo per la trattazione del procedimento per l'applicazione della misura patrimoniale sopra esposta. Quest'ulteriore provvedimento, tenuto conto anche delle ultime operazioni antimafia denominate "CARTAGO" e "THE END", condotte dal Gruppo Carabinieri di Monreale va ulteriormente ad indebolire economicamente il sodalizio mafioso di uno dei mandamenti storicamente più ricchi del provincia di Palermo.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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