L'uomo era un vicino di casa della piccola ed agiva in cantina
PALERMO, 18 luglio – Ancora una triste storia di abusi sessuali su minori, in questo caso su una bambina che all'epoca dei fatti avav meno di dieci anni. Teatro del fatto la cantina dell'abitazione, protagonista un vicino di casa della famiglia della piccola.
Ricostruendo questa tristissima storia, gli agenti della Polizia di Stato, appartenenti alla sezione "Reati sessuali ed in danno di minori" della Squadra Mobile di Palermo, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, I, hanno portato alla luce, a seguito di una complessa attività di indagine, l'ennesimo turpe caso di violenza ai danni di una bambina.
Autore del reato è un palermitano di 64 anni, residente al Nord Italia dove è stato tratto in arresto dagli agenti della Squadra Mobile del posto, in esecuzione dell'ordinanza di applicazione della misura coercitiva degli arresti domiciliari emessa dal GIP presso il Tribunale di Palermo.
Curioso e significativo l'antefatto della vicenda e delle successive indagini di polizia: a dare infatti la forza alla piccola di confessare le morbose attenzioni di un vicino di casa sarebbe stata la triste vicenda di cronaca legata alla morte di Sara Scazzi.
Nell' ottobre del 2010, servizi giornalistici e trasmissioni televisive vertono inevitabilmente sulle vicende di "Avetrana". Come molti milioni di italiani anche la piccola palermitana è incollata alla televisione e, tra i tanti servizi, viene particolarmente colpita dall'appello lanciato da una presentatrice televisiva ai minori vittime di abusi sessuali affinchè i piccoli ne parlino subito ai genitori. E' quello che accade alla piccola che, in lacrime, si confida prima con la nonna e poi con la mamma.
L'uomo pur residente al Nord ed è solito venire a Palermo, insieme alla sua famiglia, in occasione delle festività e delle ferie estive ed è vicino di casa della bimba. Immediata la denuncia della madre alla Polizia. Quasi contestualmente, la famiglia lascia l'appartamento e si reca ad abitare in un appartamento di un diverso quartiere palermitano.
La bimba viene ascoltata insieme ai consulenti tecnici e conferma integralmente il racconto fatto ai congiunti precisando che dal 2006 al 2009 era stata costretta a subire abusi sessuali da parte dell'uomo che la tratteneva per il braccio per impedirle di fuggire. In altre occasioni l'uomo aveva commesso i fatti alla presenza di una sorellina più piccola.