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Non mandavano i figli alla scuola dell'obbligo: 103 persone denunciate a Monreale e nel comprensorio

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Ben 57 gli studenti che eludevano le lezioni

MONREALE, 21 maggio - I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monreale hanno denunciato, con l'accusa di inosservanza continuata dell'obbligo di istruzione dei minori, 103 genitori, responsabili di aver procurato l'evasione scolastica dei propri figli, per un totale di 57 studenti. I controlli condotti dai militari sono stati estesi nel corso di tutto l'anno scolastico 2011-2012 sugli istituti di istruzione primaria e secondaria non solo a Monreale ma anche nell'ambito della giurisdizione, che comprende i comuni di Altofonte, Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato, San Cipirello e Santa Cristina Gela ed al termine dei quali è emerso che molti genitori avevano causato o agevolato l'abbandono della frequenza scolastica o la sua interruzione ingiustificata.

«Il controllo – spiegano i militari – serve ad evitare e contrastare che, specie negli ambienti rurali, i minori siano avviati ad attività lavorative in nero in conseguenza dell'abbandono degli studi, spesso forzato o comunque indotto da contesti socio-familiari degradati».

La maggiore incidenza del fenomeno si è osservata più che altro nel comprensorio del Comune di Monreale, ove sono stati identificati ben 38 dei 57 studenti che avevano abbandonato anzitempo gli studi, mentre altri 19 sono stati identificati tra i Comuni di Altofonte (6), San Giuseppe Jato (5) e San Cipirello (8).

Per comprendere bene invece la fascia di scolarizzazione più colpita da questo fenomeno è opportuno segnalare che, tranne 3 casi, tutti gli studenti segnalati avrebbero dovuto frequentare la scuola media inferiore: il dato è particolarmente interessante per comprendere come, in alcuni contesti sociali, si miri alla semplice alfabetizzazione primaria, avvertita come necessaria al vivere quotidiano, e si rinunci già a quella secondaria a fronte, in molti casi, di un impiego in nero.

L'iniziativa, una sinergia ed una stretta collaborazione con i poli didattici monrealesi e jatini, arrivata, quasi ormai al termine dell'anno scolastico in corso, ha permesso un vasto e meticoloso monitoraggio degli studenti.

«Quest'attività - spiegano ancora gli uomini dell'Arma - si inserisce nel solco profondo di quella collaborazione tra scuola e forze dell'ordine, che già investe molteplici profili, soprattutto di natura preventiva e formativa: già da tempo infatti sono avviati periodici incontri tra alunni e rappresentati dell'Arma nell'ambito del "Progetto Legalità". Un ciclo di appuntamenti con cadenza annuale che porta i ragazzi a contatto con le istituzioni con l'obiettivo di incentivare fin dall'infanzia un approccio virtuoso e collaborativo in seno alla società civile, spesso corroborato da specifiche iniziative che vedono coinvolti studenti, Arma dei Carabinieri ed associazioni o istituzioni locali per affrontare particolari temi o materie».

Inoltre nei mesi scorsi gli stessi militari avevano visitato alcuni plessi scolastici con l'ausilio di personale del N.A.S. e dei Vigili del Fuoco per verificare la corretta applicazione della normativa sanitaria e di quella infortunistica e di sicurezza, rilevando alcune difformità proprio nel centro di Monreale.

· Enzo Ganci · Editoriali

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