Una piantagione di marijuana "Hi-tech", due arresti ad Altofonte

Scoperte 21 piante, coltivate con moderne apparecchiature

ALTOFONTE, 20 maggio - I Carabinieri della Stazione di Altofonte, hanno tratto in arresto due palermitani: Alessio Filippone, 20 anni, residente in via Altarello e Stefania Longo, 23, residente in via Conte Ruggero per coltivazione e detenzione di marijuana e per furto aggravato di energia elettrica.

L’operazione è nata dalla sempre vigile presenza dei militari sul territorio: i Carabinieri di Altofonte infatti, avevano da giorni notato la presenza dei due palermitani nel comune “parchitano”, per la quale non riuscivano a spiegarsi il motivo, ed inoltre avevano verificato che gli stessi occupavano un appartamento che però, all’esito dei controlli effettuati, risultava in effetti affittato e condotto da una terza e diversa persona. I servizi di osservazione e controllo avevano inoltre evidenziato che i due non vi dimoravano stabilmente, ma vi si recavano, spesso più volte al giorno, in orari del tutto inconsueti ed anomali.

All’ennesima “visita” dei due nell’appartamento, i carabinieri hanno subito fatto scattare i controlli, bloccandoli ancora in strada e trovando loro addosso alcuni grammi di marijuana: ma la vera sorpresa è stata la perquisizione domiciliare che ne è seguita. Nell’appartamento è infatti risultato che i due concimavano 21 piante di marijuana e avevano predisposto, al riparo da occhi indiscreti, una vera e propria coltivazione “in house”: infatti avevano preparato 5 serre artigianali dentro altrettanti armadi in cui avevano montato teli rifrangenti, potenti lampade alogene e impianti di riscaldamento e di areazione temporizzati con dei timer: 

Insomma tutto il necessario per agevolare la crescita delle preziose coltivazioni. Inoltre venivano rinvenuti 120 grammi di marijuana già matura ed essiccata pronta per lo spaccio e numerosi semi, forse necessari per future piantagioni. Peraltro i due, al fine di alimentare i costosi impianti, che necessitano di notevoli consumi, avevano manomesso il contatore della rete ENEL affinché registrasse consumi inferiori a quelli effettivi: sono stati dunque accusati anche di furto aggravato e danneggiamento.

La sostanza stupefacente sequestrata, se immessa nel mercato, avrebbe fruttato non meno di trentamila euro. Filippone e Longo, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, in attesa di essere sottoposti alla convalida dell’arresto. Sale così a tre il numero di coltivazioni stroncate dai carabinieri di Monreale in poco più di una settimana.

 

 

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