Erano occultate in una stanza nascosta
MONREALE, 18 gennaio – Dopo l'ordinanza di scarcerazione di tre dei quattro indagati per possesso di armi illegali, i carabinieri di Monreale hanno sottoposto a perquisizione il deposito comunale di via Taormina.
Mentre al Tribunale di Palermo veniva emessa l’ordinanza che scarcerava tutti gli indagati ponendoli solo all’obbligo di dimora nel comune di residenza, e lasciando solo Federico Cuomo ai domiciliari, i militari, per assicurarsi che nessuno degli indagati avesse occultati altre armi e potesse disfarsene appena libero, hanno sottoposto a perquisizione il deposito comunale di via Taormina ove Silvestre Venturella depositava i suoi attrezzi da lavoro nella sua attività di giardiniere.
Ancora una sorpresa per gli inquirenti che, in una stanza del deposito, il cui ingresso era occultato da varie porte lì abbandonate dopo esser state divelte dai loro cardini, hanno trovato un nuovo arsenale. Nella stanza i militari hanno infatti rinvenuto un armadio blindato e, per terra, delle granate di mortaio: subito l’allarme e l’intervento congiunto degli artificieri dell’Esercito e dell’Arma per assicurare che gli stessi fossero inerti (come poi è stato accertato). L’armadio metallico, portato in caserma e divelto, conteneva invece altre armi tra cui lo “Zastava – Kragujevac” una replica jugoslava del Kalashnikov, un altro mitra sovietico PPS43, una carabina M1/M2 americana da paracadutista, un revolver, una pistola tedesca Mauser P.08, altri due fucili e persino un silenziatore ZIROSKOPI per armi automatiche e molte altre munizioni per le stesse armi.
«Era dagli anni ’80 – afferma una nota del Comando provinciale dei carabinieri – quando si scoprì l’arsenale della “banda della Magliana” occultato nei locali del Ministero della Sanità di Roma, che non si rinvenivano tante armi in un edificio pubblico. Nel frattempo un'altra perquisizione in una abitazione di Venturella, in via Esterna S. Nicola, permetteva di scoprire due balestre di precisione.