Luzi: "Cosa Nostra è ancora viva ed ha capacità di riorganizzarsi"
PALERMO, 29 dicembre - «L'anno operativo 2011 è stato contrassegnato da un impegno straordinario di Carabinieri sia nella prevenzione dei reati, sia nell'investigazioni successive». Lo ha affermato il comandante provinciale dei carabinieri, generale Teo Luzi nel corso del tradizionale scambio di auguri con la stampa.
«Nella prevenzione - ha detto il generale Luzi - il nuovo modello di Controllo Integrato del Territorio C.I.T. adottato con le altre Forze Di Polizia ha portato ulteriori risultati a vantaggio del cittadino. La lotta alla mafia ha portato ad altri importanti successi registrando il lento, ma crescente contributo degli imprenditori e commercianti con le loro denunce. La situazione attuale evidenzia la difficoltà in cui si trova “Cosa Nostra” e la opportunità che questo momento storico offre per un inversione di tendenza.
Non bisogna però lasciarsi andare a facili trionfalismi : “Cosa Nostra” è ancora viva e la sua capacità di riorganizzarsi è evidente come dimostrano le recenti operazioni condotte dalle Forze di Polizia. Siamo fiduciosi per il 2012 che porterà altri risultati investigativi.
Sarà fatto il possibile - ha proseguito Luzi - per soddisfare sempre più le richieste di sicurezza avvertite dal cittadino.Tre sono le linee strategiche per il 2012: combattere il racket delle estorsioni, sequestrare e confiscare patrimoni a mafiosi e contrasto alla criminalità organizzata e comune.
1. Le estorsioni sono una vera e propria piaga ai danni dell’imprenditoria palermitana. Però i Carabinieri e le altre Forze di polizia hanno maturato una tale esperienza nel settore che sono perfettamente in grado di proteggere coloro che denunciano e i loro beni aziendali. Oggi esistono delle norme che favoriscono ogni tutela personale e che offrono incentivi economici da parte dello Stato a favore di coloro che decidono di denunciare. I recenti colpi inferti a cosa nostra dimostrano che il momento storico in cui viviamo è assolutamente favorevole per uscire dalla morsa del racket. Oggi gli imprenditori che hanno fatto questa scelta sono diverse decine: rivolgiamo quindi nuovamente l’appello a tutti coloro che continuano a pagare il pizzo, e che quindi ne sono le vere vittime, a recarsi presso gli uffici di polizia per denunciare casi d’intimidazione. Li invitiamo ad aver fiducia delle Forze di Polizia e della Magistratura e di affidarsi alla protezione delle istituzioni.
2. I sequestri e la confisca dei patrimoni sono necessari per assicurare la libera concorrenza, la trasparenza dei mercati e indebolire “Cosa Nostra”. Pertanto l’aggressione ai patrimoni mafiosi costituisce uno dei principali obiettivi della lotta alla mafia del’Arma dei Carabinieri. Il contrasto alla criminalità organizzata non può prescindere dall’individuazione e confisca di patrimoni, perché la loro disponibilità da grande potere ai mafiosi La confisca di un bene appartenuto alla criminalità e la sua utilizzazione per finalità pubbliche è oggi un importante strumento da utilizzare per la diffusione della legalità. E’ un modo per ridare fiducia ai cittadini. Il bene confiscato deve favorire forme qualificate di incontro dei cittadini con le istituzioni.
3. Il 2012 vedrà un maggiore impiego di energie da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale nel contrasto alla criminalità organizzata e comune che, approfittando dei colpi inferti alle famiglie mafiose e del vuoto creatosi sul territorio, si manifesta in maniera sempre più aggressiva. In particolare saranno incentivati i servizi di contrasto dei reati predatori (scippi, rapine, furti ecc..) che incidono in maniera molto negativa sulla percezione di sicurezza dei cittadini».
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