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I lavoratori dell’ex Ato rimasti fuori dovranno essere riassunti

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Pesante ordinanza del giudice del lavoro: responsabilità di Srr, sindaci e Regione. Rischio danno erariale

PALERMO, 27 aprile – Colpo di scena nella vicenda che riguarda gli ex lavoratori della Alto Belice Ambiente, rimasti fuori dalle successive assunzioni e che, a tutt’oggi, sono ancora senza lavoro. Dovranno essere assunti dalla Srr, sia gli operai, che gli amministrativi.

Lo afferma la sentenza una ordinanza del Giudice del Lavoro di Palermo emanata su ricorso dei lavoratori assistititi dagli avvocati Vito e Silvana Patanella. Ma c’è di più: oltre a sancire il diritto alla riassunzione, l’ordinanza mette do fronte a pesanti responsabilità che si sarebbe sottratto all’applicazione della legge. E fra questi gli amministratori pro tempore della Srr quanto i sindaci e perfino la Regione colpevole di non aver vigilato.
Il passaggio dal sistema degli Ato a quello delle Srr per quanto riguarda la tutela del personale, stabilisce l’ordinanza, si configura esattamente come il cambio d’appalto. va dunque applicato l’articolo 2112 del Codice Civile e la Srr subentrante ha l’obbligo di utilizzare il personale del precedente Ato.


Lo stabilisce il Giudice del Lavoro di Palermo Paola Marino che, con una articolata ordinanza depositata ieri, dispone la riassunzione degli 80 dipendenti (operai e amministrativi) della Belice Ambiente nella nuova Srr Palermo ovest.
La Srr ha tardato la loro assunzione creando un ‘gravissimo danno erariale’ da determinarsi in seguito e in separato giudizio. L’ordinanza emanata in base al così detto ‘rito Fornero’ stabilisce l’immediata riassunzione. I dipendenti licenziati, con un altro giudizio, potranno chiedere anche il risarcimento del danno subito che sarà quantificato in altra sede.
Ma l’ordinanza non si ferma qui e trasmette gli atti d’ufficio alla Corte dei Conti per la parte di competenza ipotizzando, dunque, la possibilità di esistenza di un danno erariale non solo pari al risarcimento che dovrà essere pagato ai ricorrenti, ma anche relativo ai costi degli appalti di fornitura stipulati con ditte private dalla Srr. Il danno sarà da valutare in capo ai sindaci in qualità di componenti della Srr, agli amministratori della stessa Srr siano essi nominati o commissari e alla Regione siciliana Assessorato Energia alla quale viene imputata la ‘culpa in vigilando’ ovvero l’avere omesso di vigilare sulle azioni illegittime della Srr.
Il pronunciamento riguarda Belice Ambiente e Srr Palermo Ovest ma, a cascata, esiste il concreto rischio che adesso tutti i lavoratori nelle medesime condizioni di tutte le Srr siciliane, se ancora non lo hanno fatto, ricorrano al Giudice del lavoro anche perchè l’ordinanza emessa ex rito Fornero pone le basi per pronunciamenti analoghi a macchia d’olio.
(fonte: BlogSicilia)

· Enzo Ganci · Editoriali

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