Trovato pure in possesso di materiale pedopornografico
PALERMO, 22 giugno - Ieri pomeriggio gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Sezione “Reati in danno di minori e reati sessuali” della locale Squadra Mobile, hanno arrestato C.F, 50 anni palermitano.
L'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere era stata emessa il giorno prima e firmata dal Gip Riccardo Ricciardi.
L'uomo arrestato si sarebbe reso responsabile dei reati di violenza sessuale, nei confronti di una bambina di soli 10 anni, e di detenzione di materiale pedopornografico. L'indagine trae le sue origini dalla denuncia presentata dalla madre della minore, la quale dichiarava che la figlia, da circa una settimana era solita recarsi tutti i pomeriggi, presso un esercizio commerciale per aiutare una signora che, in cambio di piccoli lavoretti all'interno del negozio le dava cioccolatini, caramelle e piccole somme di denaro; ma all'occhio esperto della mamma non era sfuggito il fatto che la bimba ritornava ogni volta agitata e sconvolta, così ella aveva chiesto alla piccola cosa non andasse.
La bimba all'inizio aveva cercato di tranquillizzare la mamma, ma successivamente, scoppiando in lacrime, le aveva confidato che al negozio non vi era nessuna donna ma solo il signor F. che faceva con lei delle "cose porcherose" dopo averle fatto vedere filmati pornografici su un computer in cambio di regali e denaro, minacciandola che se avesse raccontato ai genitori quanto accadeva, non le avrebbe più fatto i regali.
In questo modo avevano subito inizio le indagini dei poliziotti diretti dal vicequestore Rosario Maida che identificavano l'indagato in C. F. che gestiva un negozio di alimentari, nelle immediate vicinanze dell'abitazione della minore, a carico del quale risultavano diversi precedenti penali, e in particolare una condanna per il reato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorenne.
La bambina, sentita alla presenza di un consulente tecnico, e da personale di questo ufficio, confermava con dovizia di particolari quanto dichiarato dalla madre, raccontando che C. F. le regalava cioccolatini e caramelle ed anche dei soldi, e descriveva gli atti sessuali subiti.
La bimba raccontava che con quei soldi si era comprata anche un paio di scarpe con il tacco che aveva indossato per farle vedere all'uomo.
Inoltre, la piccola parlava di un tatuaggio che C.F. aveva su di un fianco, che effettivamente veniva riscontrato.
A questo punto, al fine di acquisire elementi di prova e riscontrare le dichiarazioni della minore, si procedeva ad effettuare intercettazioni ambientali all'interno del negozio in argomento, ed intercettazioni telefoniche sulle utenze del C. F. e dei suoi familiari.
Questa ulteriore attività delegata consentiva di porre sotto sequestro numerosissimo materiale informatico di contenuto pedopornografico, a riscontro di quanto dichiarato dalla minore.