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Operazione "Nuovo Papa”: alcuni dettagli del blitz animafia e le foto degli arrestati

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

"Colpita al cuore la famiglia mafiosa di Monreale dedita alle estorsioni"

MONREALE, 11 giugno –“Un colpo al cuore alla famiglia mafiosa di Monreale dedita alle estorsioni”. Questa in sintesi la definizione data dagli inquirenti, durante la conferenza stampa svoltasi stamattina presso la caserma “G.Carini”, sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo.

Le forze dell'Ordine coinvolte nell'operazione, hanno documentato attraverso servizi di appostamento e numerose intercettazioni ambientali, due tentate estorsioni nel territorio di Monreale. A due ditte edili sono state avanzate richieste di somme tra 2.500 e 3 mila euro ad appartamento realizzato. Uno dei cantieri stava lavorando alla realizzazione di diciotto appartamenti. La tentata estorsione consisteva anche nell'affidamento per realizzare impianti idrici e elettrici. Il comparto dell'elettricità doveva essere affidato a Billetta. Gli imprenditori hanno ammesso ai carabinieri di avere affidato i lavori a lui per non avere problemi.

“Sono stati individuati i vertici e i nuovi assetti della famiglia mafiosa di Monreale. L'estorsione rimane l'attività che continua a rimpinguare le casse della mafia. Questa attività investigativa - ha dichiarato il colonnello Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo - avviene a ridosso del 35esimo anniversario della morte del capitano D'Aleo. Al di là dell’importante esito operativo conseguito dall’Arma dei Carabinieri, mi preme, in particolare, evidenziare un profilo commemorativo importante per l’Istituzione. Dopodomani , infatti, ricorrerà il 35° anniversario dell’uccisione per mano mafiosa del capitano D’Aleo, proprio allora comandante della Compagnia Carabinieri di Monreale, nonché dell’appuntato Bommarito e del carabiniere Morici. L’attività di indagine, che a suo tempo portò all’arresto degli esecutori materiali del citato omicidio - continua Di Stasio - dimostrò anche la compartecipazione proprio del mandamento di San Giuseppe Jato e della famiglia mafiosa di Monreale, unitamente a quella di San Lorenzo. Stralci della sentenza del 2001 per l’omicidio del capitano D’Aleo ricordano infatti come l’ufficiale avesse ripreso le attività investigative condotte dal suo predecessore, il capitano Basile (anch’egli comandante della compagnia di Monreale e ucciso il 4 maggio 1980 sempre per mano mafiosa) e dall’appuntato Bommarito, nei confronti del mandamento di San Giuseppe Jato - di cui era reggente Brusca - e della famiglia mafiosa di Monreale - retta in passato anche da Settimo (uomo d’onore vicino a Bernardo Provenzano) e da Salvatore Damiani, - conclude il Comandante Provinciale di Palermo - rispettivamente zio e padre del Sergio Damiani oggi destinatario della misura restrittiva, nonché designato il “Nuovo Papa”. 

Gli arrestati, così come già pubblicato nel nostro precedente articolo, sono: Sergio Damiani, che gli inquirenti ritengono il “Papa”, Salvatore Lupo, Girolamo Spina di San Giuseppe, Salvatore Billetta, Antonino Alamia e Antonino Sciortino.

Ecco le foto:

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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