Con lo stesso metodo aveva già fregato molti altri commercianti
PALERMO, 9 giugno - Aveva comprato un quadro dell’800, pagandolo con un assegno fasullo. Per questo è stato arrestato Fabio Ciraramitaro, 39 anni, pregiudicato, palermitano, che aveva già rifilato il “bidone” a numerosi altri commercianti.
Nei giorni scorsi, Agenti della Polizia di stato in servizio presso il Commissariato “ Oreto-Stazione”, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa il 23 maggio scorso dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, Petrucci su richiesta del P.M. Maligno, nei confronti di Fabio Ciaramitaro Fabio, poiché ritenuto responsabile del reato di truffa e ricettazione.
Le indagini dei poliziotti iniziavano nel mese di Ottobre del 2010, a seguito di una denuncia sporta da un noto antiquario, titolare di un negozio ubicato nel centro cittadino. In quella occasione l’antiquario raccontava che un tizio, dopo essersi finto cliente e interessato all’acquisto di alcuni oggetti, concentrava la sua attenzione in particolar modo su un quadro raffigurante un paesaggio del XIX secolo.
Dopo una lunga e sapiente contrattazione, l’uomo lo convinceva a vendergli il quadro per la somma di 3.500 euro ed a ricevere come forma di pagamento un assegno del Banco di Sicilia .
Concluso l’affare, l’antiquario si recava in banca per versare il titolo, ma qui aveva una brutta sorpresa, in quanto l’assegno ricevuto faceva parte di un lotto di ben 5.000 assegni rubati nel 2005, a quel punto risultava chiaro che il commerciante era stato una vittima di un raggiro da parte di un abile truffatore.
Infatti, nonostante anni di esperienza nel settore del commercio, quell’uomo era riuscito a carpire la sua fiducia facendogli accettare l’assegno come pagamento per il quadro.
Le indagini della Squadra Investigativa del Commissariato “Oreto- Stazione”, erano laboriose, in quanto l’uomo era riuscito a truffare in pochi mesi decine di commercianti, dal gioielliere all’ignaro padre di famiglia che gli aveva venduto una moto di grossa cilindrata ed infine anche dei pastori della provincia palermitana ove aveva acquistato dell’olio e del formaggio.
Le truffe compiute dall’uomo erano valutate in varie migliaia di euro. Dall’intensa attività di indagine si risaliva all’indentità di Ciaramitaro che risultava essere in possesso di alcuni carnet di assegni appartenenti ad un più ampio lotto di carnet sottratti nel 2005, durante il trasporto dalla stamperia alle filiali del Banco di Sicilia.
L’ordinanza di custodia ai domiciliari veniva notificata il 2 giugno, proprio nel giorno del suo 39° compleanno, nell’abitazione napoletana della moglie, ove Ciaramitaro si trovava agli arresti domiciliari per scontare altra pena.