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Era stato accusato di detenzione di droga ai fini di spaccio, assolto 27enne monrealese

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

La vicenda risale al gennaio del 2006

MONREALE, 27 maggio – Era stato accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Adesso è stato assolto per non aver commesso il fatto dalla sezione IV del Tribunale monocratico di Palermo.

Si tratta di C.P., giovane ventisettenne monrealese che il tribunale in composizione monocratica, sezione IV, ha assolto.

La vicenda risale al 21 gennaio 2006, quando, nel corso di un attività di controllo e repressione dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri decidevano di seguire un'autovettura occupata da 4 giovani monrealesi, tra cui C.P. , che circolava per le vie di Palermo ed alla quale, non appena giunti nei pressi della circonvallazione di Monreale, intimavano l'alt, procedendo a perquisizioni personali e veicolare.

In quella circostanza rinvenivano all'interno della vettura di A.G.,giudicato separatamente, un panetto di hashish nascosto nella cassa audio posteriore sinistra che veniva sottoposto a sequestro.Il controllo si estendeva anche al domicilio di C. P. ove venivano rinvenute 6 dosi di sostanza stupefacente sempre di tipo hashish dal peso lordo di 9 grammi circa.

Per tali motivi lo stesso C.P. veniva denunciato per concorso con A.G. per il reato di spaccio, sia per il panetto rinvenuto in auto, sia per le dosi rinvenute nella sua abitazione.

C.P. , difeso dall'avvocato Mario Caputo, dopo 2 anni di processo caratterizzati da un’istruzione dibattimentale assai complessa e l'escussione di molteplici testi, nonostante la richiesta di condanna a 1 anno e 4 mesi (oltre la multa di 6.000 euro) avanzata dal P.M.,è riuscito a dimostrare la propria estraneità ai fatti per quanto concerne il delitto di spaccio in concorso con l'A.G., e assolto con ampia formula liberatoria "per non aver commesso il fatto".

Il Tribunale si è pronunciato anche in merito all'altro capo d'imputazione,ovvero la detenzione ai fini di spaccio della sostanza rinvenuta nel domicilio di C.P. il quale, dichiaratosi consumatore e dunque detentore di derivati cannabinoidi per uso personale, è stato assolto con la formula "perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato" in quanto, secondo il giudice, il mero possesso di sostanze stupefacenti per uso personale, entro i limiti stabiliti dalla legge, non costituisce reato ma solo illecito amministrativo.

Il difensore Mario Caputo esprime apprezzamento per la pronuncia di assoluzione avendo ritenuto, sin dagli inizi della vicenda processuale, che «C. P. era estraneo ad ogni forma di spaccio essendo solo un mero consumatore.Soddisfazione legata anche in considerazione della gravità del fatto contestata e della assai gravosa pena richiesta dalla Procura della Repubblica».

· Enzo Ganci · Editoriali

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