Con lui agiva pure un minore, denunciato
PALERMO – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Monreale, hanno tratto in arresto, presso una fermata di linea dell’autobus dell’Amat di Palermo, Fabrizio Giuseppe Ingrassia, ventenne di Misilmeri.
Per lui l'accusa è di detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio.
Ormai da giorni i Carabinieri della Compagnia di Monreale, partendo dal centro normanno avevano monitorato quella zona, dove avevano constatato, anche nelle ore diurne e nonostante la presenza di numerose persone, uno strano afflusso di giovani, minorenni, compresi. Nel corso del primo pomeriggio, pertanto, quando i Carabinieri di Monreale hanno visto il giovane dirigersi, guardandosi ripetutamente intorno, in compagnia di un altro ragazzo, poi risultato essere un minorenne, entrambi originari di Misilmeri, si sono immediatamente insospettiti ed hanno deciso di procedere al controllo dei due. La successiva perquisizione personale ha consentito di rinvenire nella disponibilità di Ingrassia un panetto di hashish, abilmente occultato negli slip indossati, per un peso complessivo di grammi 100 circa, nonché la somma di denaro contante di 800 euro rinvenuta nel giubbino da lui indossato, ed un telefono cellulare.
La perquisizione del minore, di 16 anni, consentiva, inoltre, di rinvenire 8 stecche di sostanza vegetale, resinosa, di colore marrone, presumibilmente hashish, pari a grammi 16 netti circa.
Tenuto conto del quantitativo della sostanza stupefacente rinvenuta nella disponibilità del giovane, lo stesso veniva dichiarato in stato di arresto , mentre il minore, con il quale Imgrassia si accompagnava, veniva denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo per analoga violazione di legge e, su disposizione della medesima Autorità Giudiziaria affidato ai genitori.
Il giovane arrestato, dopo aver trascorso qualche ora presso le camere di sicurezza della caserma di Monreale, in attesa dell'espletamento delle formalità di rito, in tarda nottata è stato tradotto presso la casa circondariale dell'Ucciardone, così come disposto dal pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Palermo. L'indomani il giudice, dopo aver convalidato l'arresto, ha disposto per Ingrassia la misura degli arresti domiciliari.