Sono quelli del boss Antonino Nania
PARTINICO, 30 aprile - I carabinieri del Gruppo di Monreale e della Compagnia di Partinico hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro di beni per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso, ai fini della confisca, dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti del mafioso Antonino Nania, 73enne di Partinico, pregiudicato per reati contemplati all’articolo 416 bis, ed in atto sottoposto agli arresti domiciliari.
La misura è scaturita a seguito degli accertamenti patrimoniali effettuati dai carabinieri della Compagnia di Partinico e dai Carabinieri della Sezione di Polizia igudiziaria di Palermo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palermo che ha proposto alla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale il sequestro di numerosi beni intestati a Nania ed ai suoi prossimi congiunti.
Il decreto di sequestro è susseguente alle risultanze investigative dell'operazione convenzionalmente denominata "Carthago", condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale e dalla Compagnia Carabinieri di Partinico che hanno permesso, nel gennaio 2009, di eseguire 16 misure cautelari per 416 bis nei confronti del suddetto, di suo figlio Francesco, nonché di altri appartenenti a "Cosa Nostra", illustrando nel contempo la mappa criminale del mandamento mafioso di Partinico, che allora contrapponeva due opposti gruppi che avevano dato vita ad una sanguinosa faida, sfociata anche in omicidi, per il controllo del territorio.
Pertanto, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, sulla base delle risultanze delle investigazioni, nonché sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati ed il notevole patrimonio immobiliare posseduto da Nania, ha disposto il sequestro dei sottonotati beni:
· nr. 22 immobili, siti a Partinico ed a Palermo;
· nr. 58 terreni agricoli, siti nei Comuni di Partinico, Terrasini, Trappeto e Monreale;
· nr. 11 conti deposito a risparmio;
· nr. 10 rapporti di credito presso vari istituti bancari;
· nr. 1 azienda agricola, con sede a Partinico;
· quote di un fondo comune di investimento.
Il tutto per un valore complessivo di circa 6.000.000 di euro. A giudizio del Tribunale, inoltre, alcuni di questi beni sono stati, in epoca recente, verosimilmente fittiziamente intestati da Nania ai suoi prossimi congiunti (moglie, figli e nipoti) al fine di evitare provvedimenti ablatori nei suoi confronti e nei confronti del figlio Francesco. A breve si terrà il processo per la trattazione del procedimento per l'applicazione della misura patrimoniale.
Quest'ulteriore provvedimento, tenuto conto anche delle ultime operazioni antimafia denominate "Carthago" e "The End", condotte dal Gruppo Carabinieri di Monreale, va ulteriormente ad indebolire economicamente il sodalizio mafioso di uno dei mandamenti storicamente più ricchi della provincia di Palermo.