Il processo inizierà martedì davanti la 3^ sezione penale del tribunale di Catania
MONREALE, 19 febbraio – Era stato accusato di millantare titoli e per questo di non poter ricoprire incarichi dirigenziali ai vertici dell’Asp 6 di Palermo. Poi era stato “riabilitato” dall’assessore regionale Sanità, Baldo Gucciardi. Per il monrealese Giuseppe “Pippo” Noto, adesso, parte la fase in cui poter avviare una riabilitazione della propria immagine dal momento che, con l’accusa di “diffamazione aggravata e continuata”, l’ex direttore di “Repubblica” Ezio Mauro e con lui la cronista della redazione palermitana, Giusy Spica, sono stati rinviati a giudizio.
Il processo, relativo peraltro alla pubblicazione di due articoli del 2013 e quindi ad un periodo antecedente la sua rimozione dall'incarico, ma riguardante una presunta falsificazione dei titoli posseduti da Noto, si celebrerà a partire da martedì prossimo, 21 febbraio davanti alla terza sezione penale del tribunale di Catania. Noto sarà rappresentato da un collegio difensivo composto dagli avvocati Vincenzo Gervasi, Giovanni Bellia e Alessandro Cacciatore, del Foro di Palermo.
Su Pippo Noto si era abbattuta la scure dell’attuale direttore generale dell’Asp 6, Antonio Candela, che nel gennaio dell’anno scorso aveva gli revocato l’incarico di direttore sanitario dell’azienda, per una presunta mancanza di titoli idonei, nominando al suo posto Loredana Curcurù. Lo stesso manager monrealese nel maggio dello stesso anno era stato riabilitato dell’assessore Gucciardi, che aveva ripristinato l’iscrizione di Noto nell’elenco dei soggetti idonei alla nomina a direttore sanitario e in quello degli aspiranti alla nomina a Direttore generale delle aziende del servizio sanitario della Regione.