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L'abitazione di Borgetto dove si rifugiava Giovanni Vitale

Borgetto, i carabinieri individuano il covo di Vitale, latitante fino a ieri

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Trovati pure documenti contraffatti, intestati ad un’altra persona

BORGETTO, 25 gennaio – Ieri sera i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo, hanno individuato il covo dove si nascondeva il latitante Giovanni Vitale, palermitano di 42 anni, noto come “il Panda”, affiliato alla locale famiglia mafiosa di Resuttana.

L’uomo è stato individuato e catturato ieri, poco dopo mezzogiorno, in un casolare nelle campagne tra Montelepre e Giardinello, dagli uomini dell’Arma, che da giorni osservavano gli spostamenti della moglie.
Dopo la perquisizione dei carabinieri, è apparso subito evidente che quello non fosse il reale nascondiglio del Vitale, ma un posto ritenuto sicuro, dove poter incontrare la moglie.
Ieri in tarda serata è stato individuato il covo, un’abitazione nel centro di Borgetto, comune distante una trentina di chilometri dal capoluogo. Il proprietario dell’immobile che ospitava Vitale, un 53enne di Partinico, volto noto alle forze dell’ordine, è stato deferito in stato di libertà con l’accusa di favoreggiamento.
All’interno dell’appartamento i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato dei documenti d’identità e di guida, recanti l’effige fotografica di Vitale ma intestati ad un'altra persona, oggetti di approfondimento investigativo.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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