Il pronunciamento riguarda pure due medici monrealesi
PALERMO, 15 luglio - Il Tribunale di Palermo, con sentenza depositata il 29 giugno scorso, ha accolto la domanda presentata dall’avvocato Annalisa Consiglio in favore di diciassette medici specializzatisi negli anni accademici dal 1982 al 1989.
Il giudice ha riconosciuto il diritto al risarcimento per il periodo di scuola post laurea che non fu loro retribuito in violazione delle Direttive Europee n. 362-363/75 e n. 82/76.
Non avendo percepito alcun compenso a fronte degli anni di specializzazione, i medici, dopo aver provveduto, sempre tramite l’avvocato Consiglio, a formalizzare la messa in mora nei confronti delle competenti amministrazioni, hanno adito il Tribunale di Palermo per vedere riconosciuto il diritto al risarcimento del danno patito in relazione alla mancata attuazione, da parte dello Stato italiano, delle norme comunitarie. Per orientamento ormai prevalente della Corte di Cassazione, infatti, si è affermata la possibilità di risarcire tutti coloro che avevano subito un danno dalla mancata retribuzione. È stato riconosciuto, in particolare, un risarcimento, per ciascun medico, pari ad 6.713,94, per ciascun anno di frequenza della scuola di specializzazione.
Sulla scorta di quanto stabilito dalla Suprema Corte con una recentissima pronuncia (Corte di Cassazione, n. 10612/2015), è stato dichiarato che il risarcimento spetta anche agli specializzandi che non avevano ancora iniziato il corso prima dell’entrata in vigore della Direttiva, recepita nell’anno accademico 1983/1984. È stato esteso il diritto al risarcimento, quindi, a tutti coloro che erano iscritti alla scuola di specializzazione a far data al 31 dicembre 1982. Anche la questione relativa alla prescrizione del diritto al risarcimento è stata ampiamente superata, essendo stato dichiarato applicabile in materia il termine decennale di prescrizione a decorrere dal 1999, anno di entrata in vigore della L. 370 del 19 ottobre di quello stesso anno.
Aumentano, quindi, i pronunciamenti in favore dei medici specializzati negli anni in questione, a cui era stato ingiustamente applicato un trattamento discriminatorio rispetto a quello riservato alle stesse figure professionali a livello comunitario. Seppur in gran parte soddisfatti del risultato, alcuni del medici, con l’avvocato Consiglio, stanno valutando la proposizione di appello al fine di ottenere il riconoscimento del diritto al risarcimento anche in relazione ad alcune tipologie di specializzazione ed anni rimasti esclusi dalla pronuncia.