L.E. è stato scoperto dai carabinieri, l'accusa è di truffa aggravata
MONREALE, 17 febbraio – I costi, secondo le stime dei carabinieri, venivano abbattuti di circa il 98% e la produzione di energia elettrica che veniva effettuata con l’impianto fotovoltaico, poteva quindi essere quasi integralmente destinata alla vendita.
Con questa motivazione, sostanzialmente, e con l’accusa di truffa aggravata è stato arrestato a Pioppo, L.E., un cittadino della frazione di Monreale, che nella sua abitazione aveva realizzato proprio un impianto di produzione di energia elettrica che poi veniva messa sul mercato.
A scovare il “trucco” sono stati i carabinieri della compagnia di Monreale, coadiuvati dai tecnici dell’Enel, che hanno trovato il classico magnete posto sul contatore dell’impianto di energia elettrica dell’uomo.
In pratica la corrente elettrica che sarebbe dovuta servire per approvvigionare l’appartamento dell’uomo e quello del padre, sarebbe dovuta essere decurtata da quella che lo stesso poi avrebbe potuto rivendere.
Con l’escamotage del magnete, pertanto, aggirare questo diventava facile e tutta l’energia prodotta veniva destinata al mercato.