La Corte d’Appello “congela” il debito con la ditta Giordano relativo al 2002-2003: se ne riparlerà fra un anno

In ballo c’è circa un milione di euro: la sentenza a gennaio 2017

PALERMO, 3 febbraio – Fra poco meno di un anno, precisamente il 18 gennaio 2017, la Corte d’Appello di Palermo dirà se il Comune di Monreale dovrà pagare o meno circa un milione di euro alla ditta Autolinee Giordano per il disavanzo relativo agli anni 2002-2003.

Nel frattempo, però, sempre la Corte d’appello di Palermo, 1ª sezione civile, ha disposto il “congelamento” del pagamento, che era stato riconosciuto all’azienda in primo grado, in attesa, appunto, che intervenga il verdetto di merito. Registra una “tregua”, quindi, il contenzioso (uno dei tanti) tra il Comune e l’azienda trasporti che cura i collegamenti tra Monreale e le sue frazioni ormai dal 1991 in virtù di una convenzione. Un confronto finito in tribunale e relativo, in questo caso, agli esercizi 2002 e 2003.

Per vedere come andrà a finire ci sarà da aspettare un anno, quindi, durante il quale la pendenza, assieme a delle altre in corso con la ditta Giordano, potrebbe però concludersi con una eventuale transazione.
Frattanto, il giudice Gallo, estensore del provvedimento, ritiene “non manifestamente infondate” le ragioni del Comune, rappresentato in giudizio dall’avvocato Mimmo Rizzuto. La ditta, invece, era difesa dall’avvocato Ignazio Scardina.

La questione, in sostanza, nasce sull’interpretazione di un principio, che è quello su come debba essere coperto il disavanzo d’esercizio: se calcolato sul bilancio societario, come sostenuto dall’azienda o sui costi relativi all’esercizio stesso, come, invece, affermato dal Comune.
Una differenza di interpretazione non da poco, che in termini monetari si traduce in 685 mila euro, oltre agli interessi ed alla rivalutazione monetaria che fanno lievitare la cifra attorno al milione di euro. Se il comune fosse stato costretto a sborsare materialmente la cifra, si sarebbe verificato un notevole pregiudizio per le casse pubbliche in una fase in cui lo stesso Comune vive una situazione di pre-dissesto. Questo, verosimilmente, il ragionamento della Corte d’Appello nel determinare la sospensione del pagamento. Senza contare che, in caso di vittoria giudiziaria del Comune, questi si sarebbe trovato con l’incombenza di dover chiedere indietro la somma alla ditta Giordano.

La questione, però, che si aggiunge ad altre pendenti, una delle quali in Cassazione, così come afferma il sindaco Capizzi, potrebbe trovare conclusione con una transazione. Una strada che il Comune, così come già fatto con Amia ed Amat, ha intenzione di percorrere.
“Prendiamo atto della decisione della corte d’Appello – afferma il sindaco Piero Capizzi – . Adesso apriremo con calma un ragionamento per chiudere una questione annosa, non escludendo, eventualmente, di raggiungere un accordo transattivo”.