Ponte di Ferragosto "avventuroso" per un 39enne di Caccamo
TRABIA, 17 agosto – Prima minaccia i vigili urbani con arco e frecce, poi, dopo l’arresto, non rispetta l’obbligo di reclusione ai domiciliari. Per questo è stato arrestato dai Carabinieri due volte in meno di 24 ore, Giovanni Proietto, 39enne di Caccamo. La prima volta intorno alle 10 di sabato scorso, quando una pattuglia della Polizia Municipale del Comune di Trabia impegnata in un servizio di controllo per il rispetto dell’ordinanza sindacale, che prevede il divieto di introdurre sulla spiaggia tende barbecue bottiglie di vetro ed altro, notava la presenza di un soggetto in costume da bagno, poi identificato Proietto, in prossimità di alcune tende ed in compagnia di altri soggetti.
Gli agenti avvicinatisi avevano invitato i presenti a smontare le tende informandoli dell’ordinanza. Il Proietto con atteggiamento provocatorio ed aggressivo aveva chiesto l’esibizione dell’ordinanza, venendo informato che era affissa e ben visibile all’ingresso della spiaggia, a pochi metri di distanza.
Nonostante avesse preso visione della disposizione, Proietto che emetteva forte odore di alcool e continuava a bere da una bottiglia di vodka, si era opposto di smontare la tenda dicendo che non l’avrebbe fatto, cominciando a minacciare di morte gli operanti. Pochi istanti dopo si era scagliato contro un’agente nel tentativo di sferrargli un pugno ma non riuscendo nell’intento, solo grazie all’intervento di alcuni colleghi. Visto che l’aggressione fisica non era riuscita, si era allontanato di qualche decina di metri per ritornare con in una mano un arco in legno, e nell’altra una freccia con punta metallica, che cercava di scoccare verso gli agenti. Mentre stava per tendere l’arco veniva immobilizzato e disarmato. Contestualmente giungeva sul posto in ausilio al personale della Polizia Municipale, l’equipaggio di una gazzella del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Termini Imerese, che immobilizzato l’uomo, lo portava presso la caserma di Termini Imerese.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sia l’arco che la freccia utilizzati da Proietto per minacciare gli addetti alla Polizia Municipale venivano sottoposti a sequestro. L’uomo tratto in arresto con l’accusa di resistenza e resistenza a Pubblico Ufficiale veniva tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese e giudicato con il rito direttissimo, dove a seguito di convalida veniva ristretto ai domiciliari nell’abitazione di Caccamo.
La seconda volta ieri mattina intorno alle ore 10, quando i carabinieri della Stazione di Caccamo, che si stavano recando presso l’abitazione di Proietto per verificarne la presenza in casa, l’hanno visto a passeggio noncurante della alla misura detentiva. Accompagnato in caserma su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato in arresto con l’accusa di evasione dagli arresti domiciliari e nella mattinata odierna tradotto presso il Tribunale di Termini Imerese dove è stato condannato all’obbligo di dimora.