Secondo il tribunale il fatto non costituisce reato
MONREALE, 17 giugno – Erano stati arrestati lo scorso 10 maggio con l’accusa di furto aggravato d’acqua potabile. Adesso sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato. Protagonisti della vicenda Giovanni Ienna, trentacinquenne, volto noto alle forze dell’ordine e L.G., 43enne.
A pronunciare la sentenza assolutoria è stato il giudice Marcella Ferrara, della 2ª sezione penale del tribunale di Palermo, che, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Daniela Spinnato (legale di Ienna) e Carmelita Morreale (di L.G.), ha riconosciuto l’innocenza dei due imputati. Nel corso del dibattimento, infatti, sarebbe emerso che i due avrebbero agito con l’autorizzazione dell’amministratore condominiale, del quale è stata ascoltata anche la testimonianza.
Ienna e L.G. erano finiti nei guai il 10 maggio scorso, quando i carabinieri della Stazione di Monreale, assieme a quelli del Nucleo Radiomobile, li avevano tratti in arresto, a seguito di una denuncia dei vicini di casa dello stabile di fondo Cangemi, ipotizzando che avessero creato un vero e proprio impianto idrico che consentiva di sottrarre l’acqua potabile dalla cisterna condominiale, senza registrare alcun consumo e senza alcuna limitazione.
Per i due arrestati era stata disposta la citazione diretta a giudizio, nella quale il giudice aveva convalidato gli arresti senza disporre alcuna misura cautelare. Entrambi gli arrestati avevano chiesto termini a difesa, pertanto rimessi in libertà.