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Il Comune non si costituisce in giudizio, resta per il momento l'impalcatura di via Baronio Manfredi

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Il caso era stato discusso al "Question time" del Consiglio comunale

PALERMO, 3 febbraio, -Il Comune non si costituisce in giudizio e l’imprenditore Giuseppe Pupella non dovrà rimuovere, almeno per il momento, le impalcature dalla sede stradale. A renderlo noto è Salvino Caputo, il cui studio legale ha presentato il ricorso avanzato dallo stesso imprenditore.

Si sviluppa in questo modo, pertanto, una vicenda assai singolare che e’ divenuta anche argomento di dibattito in Consiglio Comunale. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sede di Palermo, sezione seconda, accoglie il ricorso presentato dallo studio legale Caputo e sospende l’ordinanza ingiunzione n. 18953 del 12 settembre 2014 con la quale il Comune di Monreale aveva ordinato all’imprenditore monrealese Giuseppe Pupella di ripristinare lo stato dei luoghi relativi all’occupazione del marciapiede e della sede stradale in via Baronio Manfredi. Occupazione ritenuta abusiva dalla Polizia Municipale e dagli Uffici comunali competenti.

L’Imprenditore assistito, come detto, dallo studio legale Mario e Salvino Caputo, proponeva ricorso al Tribunale Amministrativo per ottenere la revoca o la sospensione dell’ordinanza comunale. L’amministrazione comunale di Monreale non si costituiva nel giudizio davanti il Tar di Palermo. Nel ricorso amministrativo i difensori evidenziavano che Pupella, dopo avere ricevuto il primo provvedimento del Comune, formalmente richiedeva la quantificazione degli oneri per l’occupazione del suolo pubblico e motivava il ritardo a causa dello stato di crisi che investe il settore della edilizia a Monreale. L’amministrazione comunale, come affermano gli avvocati Caputo, non dava risposta alla richiesta di Pupella.

Intanto il costruttore richiedeva all’amministrazione comunale in data 12 agosto 2014 nuova autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico che era stata già concessa il 4 ottobre 2011. Il Tribunale Amministrativo con ordinanza collegiale del 27 gennaio, ravvisando il “fumus boni juris” del ricorso e ritenendo esistente il grave e irreparabile danno per l’imprenditore, che in conseguenza del provvedimento del Comune avrebbe dovuto dismettere il cantiere, con conseguente compromissione delle opere edili autorizzate dal Comune con regolare concessione a costruire, ha disposto la sospensione della ingiunzione comunale, invitando l’amministrazione a riesaminare la pratica amministrativa. Il Tar, inoltre ha rinviato al gennaio 2016 per la discussione definitiva del ricorso.

“Questa decisione dei giudici amministrativi – hanno affermato gli avvocati Mario e Salvino Caputo – ha evitato un gravissimo danno ad un imprenditore monrealese, in un momento di gravissima crisi economica ed occupazionale. Una vicenda che ben poteva definirsi all’interno degli uffici comunali con un maggior senso di equilibrio, nel rispetto delle norme e anche a tutela di un’esigenza sociale di salvaguardia della occupazione e del sostegno alle imprese”.

· Enzo Ganci · Editoriali

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