Sequestro ancora valido, ma cadono due capi d'imputazione
MONREALE, 27 settembre – Si chiarisce la posizione dei proprietari delle bancarelle di piazza Guglielmo, che dopo aver vissuto il sequestro dei loro stand, si sono sottoposti al giudizio del tribunale del riesame. Quest'ultimo ha alleggerito la loro posizione, negando loro, però, la possibilità di esercitare la vendita nelle modalità finora attuate.
I commercianti, secondo quello che ha sentenziato il "Riesame" non potevano vendere la loro merce in quel luogo e con quelle strutture così grandi. Il tribunale, però, al tempo stesso ha detto che la vendita da loro esercitata non danneggiava la piazza, nè era incompatibile con il carattere storico ed artistico del luogo.
E' questa l'ultima tappa, finora, di una "calvario" che i commercianti di piazza Guglielmo hanno cominciato a vivere lo scorso 31 luglio, quando si sono visti sequestrare le bancarelle per volere del piemme Enrico Bologna, che aveva dato incarico alla Polizia Municipale di Monreale di mettervi i sigilli.
Adesso, però, difesi dagli avvocati Mario e Salvino Caputo, i commercianti si sono sottoposti al giudizio del tribunale del riesame. L'organo, presieduto da Giacomo Montalbano, ha optato per una decisione probabilmente interlocutoria, che, se di fatto conferma il sequestro, dall'altro, facendo decadere due pesanti capi d'imputazione, apre uno spiraglio (al momento, per la verità, soltanto teorico), ad una possibile richiesta di riavvio delle attività commerciali.
I titolari, però, se vorranno, riaprire un dialogo, dovranno obbligatoriamente adeguare le loro bancarelle alle dimensioni prescritte, che sono quelle di due metri per due.
Quello su cui si è soffermato il tribunale del riesame, è il fatto che i titolari "non solo hanno occupato un'area diversa rispetto a quella che avrebbero potuto occupare, ma hanno comunque utilizzato per la propria attività commerciale delle bancarelle che occupano un'area superiore rispetto a quella che erano autorizzati ad occupare".
Altro aspetto importante, passato anche questo sotto la lente d'ingrandimento del giudici del riesame, è la trasportabilità delle bancarelle.
"L'occupazione, tra l'altro,- scrive il tribunale - è avvenuta tramite un manufatto di peso elevato, circa 1.200 chili, e difficilmente trasportabile, tant'è che la bancarella stava ferma in piazza Guglielmo giorno e notte".
Il Comune, dal canto suo, così come fa sapere il sindaco Piero Capizzi, dovrà sottostare alle prescrizioni imposte dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, tanto più che la auspicata inclusione del duomo normanno nel patrimonio dell'Unesco comporterà norme più restrittive finalizzate ad una più ampia fruizione della piazza, anche dal punto di vista commerciale.