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Bancarelle di piazza Guglielmo, il Tribunale della Libertà annulla parzialmente il decreto di sequestro del Gip

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Caputo: "Ridimensionate le contestazioni della Polizia Municipale"

PALERMO, 25 settembre - "I proprietari della bancarelle di Piazza Guglielmo non hanno esercitato abusivamente la attività commerciale in quanto provvisti di regolare autorizzazione rilasciata dai competenti uffici del Comune di Monreale".

 "Con la loro attivita', inoltre, non hanno ne' deturpato ne' danneggiato l'intero complesso architettonico costituito dal Duomo e dal Chiostro dei Benedettini. " E' questo il contenuto delle sette ordinanze emesse tra ieri ed oggi dal Tribunale per il riesame dei provvedimenti restrittivi della liberta' personale e dei sequestri , che accogliendo quasi interamente i ricorsi presentati dagli avvocati Mario e Salvino Caputo ha annullato il decreto di sequestro emesso dal Gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Polizia Municipale di Monreale.

Il Tribunale ha mantenuto soltanto il sequestro limitatamente alla occupazione del suolo pubblico in quantita' superiore rispetto alle autorizzazioni comunali." Siamo di fronte a provvedimenti – hanno precisato gli avvocati Mario e Salvino Caputo – che escludono le gravi condotte contestate dai vigili urbani di Monreale ai commercianti di piazza Guglielmo, che erano culminate addirittura con la richiesta del sequestro non soltanto degli stands ma dell'intera Piazza Guglielmo con gravissimi danni anche per tutte le altre attivita' commerciali esistenti.

Il Tribunale della Liberta' ha escluso sia la condotta di deturpamento del sito monumentale – hanno precisato Mario e Salvino Caputo che quella di esercizio abusivo della attivita' in quanto sono state regolarmente prodotte sia le autorizzazioni che i versamenti effettuati per i suoli pubblici.
E' evidente – hanno sottolineato i difensori dei commerciati – che la Polizia Giudiziaria, il Pubblico Ministero e il Gip hanno rappresentato una serie di condotte criminose che sono state ridimensionate in relazione alla misura cautelare applicata.

I giudici del Riesame hanno ritenuto sussistente il fumus commissi delicti solo per la fattispecie di utilizzo di una parte di suolo pubblico diversa da quella richiesta. Adesso – hanno concluso i due difensori – presenteremo una nuova richiesta al Comune corredata di nuove planimetrie e con stands di misura adeguata a quella di due metri per due, in modo tale da ottenere le autorizzazioni comunali."
E' chiaro che il provvedimento del Tribunale per la Libertà certamente circoscrive i fatti in maniera molto diversa rispetto a quelle contestate dai Vigili Urbani di Monreale".

Sulla questione interviene la Polizia Municipale, sostenendo che "ci si è limitati a contestare la vendita utilizzando quelle strutture ed in unluogo diverso da quello autorizzato dalla delibera del Consiglio comunale 146 del 2001. L'oggetto della contestazione in questa sede non era l'autorizzazione alla vendita. Quindi il Tribunale del Riesame non ha fatto altro che confermare le nostre ipotesi. Il sequestro, pertanto, resta".

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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