Se ne è parlato ieri in un partecipato convegno a Villa Savoia. LE FOTO
MONREALE, 10 aprile - Di disabilità e di accesso alle risorse assistenziali si è parlato ieri a Villa Savoia a Monreale, in occasione del seminario organizzato dall’associazione Mons Realis con il patrocinio degli ordini dei medici e degli psicologi della provincia di Palermo e del comune di Monreale.
L’interessante convegno, che ha visto la partecipazione di numerosi esperti e specialisti del settore sanitario e sociale ha fornito importanti spunti di riflessione sul ruolo cruciale che i pazienti possono avere nel migliorare la loro qualità di vita e quella di chi li assiste; sull’impatto psicofisico che queste patologie hanno quotidianamente nella vita delle persone che ne sono colpite e delle famiglie che se ne prendono cura e sulle opportunità di accesso alle risorse umane ed economiche presenti sul territorio.
Dopo i saluti istituzionali portati dal presidente dell’Associazione Mons Realis, Angelo Granà, il quale ha evidenziato la necessità di potenziare il dialogo tra le istituzioni, la comunità scientifica ed il terzo settore e che incontri di questo genere nascono con l’ambizioso obiettivo di creare i presupposti per l’avvio di un tavolo di confronto; dell’assessore Giuseppe Cangemi, intervenuto in rappresentanza del Comune, che ha sottolineato l’importante ruolo che l’Ente locale riveste sul territorio anche attraverso l’assistenza domiciliare e il servizio di Assistenza per l'Autonomia e la Comunicazione che forniscono un supporto concreto alle persone diversabili e alle loro famiglie.
“La prevenzione è la stella polare della nostra professione – ha dichiarato Pino Montalbano, intervenuto in rappresentanza dell’Ordine dei Medici – e prevenire la disabilità, almeno in alcuni casi, si può, rispettando, ad esempio, il nostro calendario vaccinale, che viene attaccato e boicottato in maniera ingiustificata, facendo prevenzione alimentare e interventi di sensibilizzazione per prevenire il rischio di incidenti domestici”. Di presa in carico dei soggetti affetti da gravi disabilità ha poi trattato Salvatore Porrovecchio, Garante per la persona diversabile per il Comune di Monreale e vice presidente dell’associazione Mons Realis ponendo l’accento sulla necessità di attuare protocolli che semplifichino l’accesso dei diversabili alle strutture pubbliche, di mettere in atto percorsi facilitati da un supporto psicologico e della opportunità di istituire una figura di coordinamento che prenda in carico il paziente utilizzando tutti gli strumenti utili al benessere della persona disabile.
Di modello mente-corpo-relazione ha parlato Gianni Ferraro, psicologo e psicoterapeuta, evidenziando che l’obiettivo di chi viene a contatto con persone diversabili, in tutti i settori, deve essere integrazione e inclusione.
“Solo favorendo relazioni di inclusione sociale per pazienti e famiglie e formando adeguatamente il personale, che, nei vari ambiti viene a contatto con le persone con disabilità, - dichiara Ferraro - si può sviluppare la capacità relazionale indispensabile al benessere psicofisico del paziente”.
Di superamento delle barriere architettoniche ha parlato Giuseppe Madonia, architetto, il quale ha dichiarato che: “Pur essendoci una vasta e consolidata legislazione in materia di abbattimento delle barriere architettoniche gli obblighi sono spesso disattesi tanto che secondo i dati ITAT fino al 2014 il 70 per cento degli edifici pubblici non era stato adeguato alla fruizione di persone con disabilità”.
Nicolò Benfante, docente di economia all’Università di Lugano, ha rimarcato come il mercato economico europeo sia caratterizzato da un atteggiamento politico e culturale contrario al dialogo e all’integrazione non riuscendo a considerare il diversabile come una risorsa in quanto unità non produttiva in una società che allo stato attuale vive una fase di recessione e deflazione. Di approccio alla disabilità attraverso l’Interdisciplinarietà e la valorizzazione delle differenze ha infine parlato, Daniele La Barbera, ordinario di psichiatria all’Università di Palermo, dichiarando che “Il cambiamento delle coscienze si può realizzare solo mediante un approccio altruistico e solidale e solo considerando ciascun essere in quanto persona e non in misura di quanto produce”.