Le tarsie geometriche il motivo dominante dell’opera del mosaicista Giuseppe Matranga

L’illustre monrealese ha rifatto il pavimento musivo tra la navata e il presbiterio del monumento normanno. LE FOTO

MONREALE, 23 dicembre - Monreale è famosa nel mondo per la sua Cattedrale, voluta dal sovrano normanno Guglielmo II, cui sono stati dedicati innumerevoli studi e approfondimenti, ammirata e decantata nei secoli conserva ancora tanti aspetti che andrebbero ricercati per meglio tracciarne le varie tappe storiche e artistiche che l’hanno fatta arrivare a noi così come oggi la vediamo.

Una stele per ricordare i 152 monrealesi caduti nella Grande Guerra

Riceviamo e pubblichiamo...

Gentile Direttore,
come è a tutti noto, domani, 4 novembre ricorre il primo centenario della fine della Grande Guerra e la vittoria dell'Italia sull'Impero Austro-Ungarico e sugli Imperi Centrali. Il 4 novembre 1918 il generale Armando Diaz diramava il famoso bollettino di guerra in cui annunciava la fine delle ostilità e la vittoria dell'esercito italiano sull'esercito austriaco.

La giunta comunale intitola una strada a monsignor Fortunato Cinà

È il tratto che va dalla via Palermo alla Fontana del Drago, luogo delle sue celebri passeggiate

MONREALE, 26 ottobre – Sono ancora in tanti a ricordare quelle sue passeggiate. Quelle camminate lungo la panoramica Rocca Monreale, effettuate con qualsiasi condizioni meteo fino alla curva di San Ciro e ritorno, munito solo, se il caso, di un ombrello come fido compagno. Monsignor Fortunato Cinà, arciprete della cattedrale scomparso nel 2007, da oggi sarà ricordato nella toponomastica cittadina.

Il genio di Antonino Leto, in mostra a Palermo per rinnovarne la memoria

E Monreale che cosa fa, per toglierlo dall’immeritato oblio?

MONREALE, 21 ottobre - La recente apertura della mostra “Antonino Leto Tra l’epopea dei Florio e la luce di Capri” alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo ha portato alla ribalta la figura di un grande pittore siciliano dell’ottocento, troppo spesso trascurata dalla critica ufficiale e dagli storici dell’arte, eccezione fatta per la studiosa Maria Accascina, che già nel 1939 anno di pubblicazione del volume ‘Ottocento Siciliano – Pittura’ edito da “F.lli Palombi, Roma”, comprendendone l’enorme portata della sua pittura, ne evidenziò la grande levatura europea.