Il blocco della variante al PRG rischia di costare ai monrealesi 27 milioni di euro
L'allarme di Salvatore Leto sulla difficile questione del piano regolatore generale
MONREALE, 15 settembre - "La scelta della attuale amministrazione, a poche settimane dal suo insediamento, di ritirare le 152 tavole progettuali già al vaglio del Genio Civile di Palermo, rischia oggi di divenire la più grave tra tutte le scelte operate".
L'allarme lo lancia Salvatore Leto, candidato alle primarie del Partito Democratico, a proposito della lunghissima storia, finora senza fine, dell'approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale. "La scelta - dice Leto - potrebbe infatti costare alle esangui casse comunali, e quindi ai monrealesi, oltre 27 milioni di euro. Non si tratta di allarmismo, ma delle semplici conseguenze dell'applicazione di una circolare della Regione Siciliana. In base ad una circolare regionale, entrata in vigore dopo il ritiro delle carte operato dall'amministrazione monrealese, infatti, per le nuove varianti ai PRG occorrerebbero degli studi geognostici con relativi carotaggi nella misura di uno ogni due ettari di territorio comunale. Per Monreale, insomma, occorrerebbero 27 mila carotaggi per un costo di circa 27 milioni di euro, considerando al ribasso il costo medio di mille euro per singola analisi di suolo".
Dalla scelta operata dal Comune, quindi, secondo Leto, non avrebbero tratto beneficio lo sviluppo ordinato della città, la salvaguardia del territorio, né tantomeno le tasche dei cittadini. "È opportuno, per chiarezza, - scrive ancora Leto - ricostruire una vicenda che meritava di essere seguita con maggior attenzione ed efficienza e che ha visto qualche distrazione anche tra le fila dell'opposizione. La variante al PRG, già al vaglio del Genio Civile, era giunta a pochi metri dal traguardo quando la nuova giunta appena insediata, nell'agosto 2009 decise di bloccarne l'iter dichiarando di "voler conoscere il contenuto delle carte". In verità l'amministrazione avrebbe potuto visionare la copia custodita dagli uffici comunali e comunque, avrebbe potuto consultare lo staff che ha redatto il progetto.
Purtroppo, è stata scelta la via più dannosa e l'iter per l'approvazione alla variante al PRG è stato repentinamente fermato. La fretta e la determinazione dimostrate - prosegue il candidato Pd - non hanno purtroppo contraddistinto le azioni successive considerati i tre mesi trascorsi prima che venissero ritirate le carte dal Genio Civile ed i mesi inutilmente trascorsi prima che venisse avviato qualche incontro conoscitivo con l'ufficio del PRG. Questi pochi incontri sono stati convocati sotto la pressione e le minacce di commissariamento da parte dell'Assessorato Regionale al Territorio, minacce che si sono successivamente concretizzate con la nomina di un commissario ad acta insediatosi nel novembre del 2012 e decaduto nello scorso mese di luglio. Gli incontri, inoltre, non hanno sortito alcun effetto risolutivo. Infatti, nonostante il progetto sia stato ripresentato senza alcuna modifica (solo dopo molti mesi), la giunta non ha provveduto ad integrarlo di un elaborato indispensabile. Si tratta della cosiddetta VAS, la Valutazione Ambientale Strategica, che è strumento essenziale richiesto dall'Europa per l'approvazione delle Varianti ai PRG, necessaria da oltre tre anni a questa parte.
Per quanto risulti strano che l'amministrazione non fosse informata della sua indispensabilità questa non ha provveduto per tre anni ad inserire in bilancio la somma necessaria (circa 60.000 euro), nonostante i solleciti con note ufficiali del responsabile dell'ufficio del PRG. La sospensione urgente dell'iter della variante, il suo successivo rallentamento che si trascina da più di tre anni e la mancata elaborazione della VAS, potrebbero far pensare che qualcuno abbia voluto lasciare la città senza piano urbanistico, come ha avuto modo di affermare lo stesso Giuseppe Traina, il commissario ad acta nominato a suo tempo dalla Regione. L'avere bloccato il cammino del Piano Regolatore costerà comunque ai monrealesi i circa 60.000 euro che serviranno per coprire il costo della elaborazione della VAS, ma questa spesa potrebbe essere solo una minima parte della somma occorrente, proprio per i motivi evidenziati in precedenza". In sintesi, se non si troverà il modo di scongiurare questa assurdità, i cittadini monrealesi pagheranno a carissimo prezzo la scelta di fermare l'iter di approvazione della variante.
Occorre che l'amministrazione - conclude Leto - n sinergia con tutte le altre forze politiche esprimano il massimo sforzo affinché il comune quanto prima si doti di un piano urbanistico, superando le deficienze residue ed evitando il rischio di un nuovo commissariamento. Alle forze politiche spetta anche il compito di verificare la possibilità di rimuovere o comunque modificare una disposizione (quella che impone i carotaggi) che rischia di mettere in ginocchio i comuni o di rendere irrealizzabile qualsiasi ipotesi pianificatoria del territorio".
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