L'assessore Stancheris replica a Di Matteo: "Manifestazioni finanziate in maniera trasparente"

"Non accetto lezioni di sicilianità, il sindaco manipola la realtà"

PALERMO, 10 settembre - L'assessore Michela Stancheris non ci sta. Le accuse lanciate oggi dal sindaco Filippo Di Matteo, che le rimproverava di non conoscere la storia della Sicilia e di aver favorito solo le manifestazioni culturali "amiche" non le ha mandate giù.

Con una nota articolata, l'assessore regionale al Turismo ha replicato al primo cittadino, rispedendo al mittente,ma soprattutto lasciando intendere che la vicenda possa avere un seguito, anche giudiziario. "Affermare che la scelta delle manifestazioni finanziate dal mio assessorato abbia avuto una logica clientelare all'insegna della raccomandazione - scrive la Stancheris - è una presa di posizione irricevibile e infondata, che manipola la realtà e che non escludo possa avere un seguito nelle sedi opportune. Piuttosto è vero il contrario: le pressioni a cui a più riprese io e il mio staff siamo stati sottoposti per finanziare tale iniziativa rispondono proprio alle logiche che oggi il sindaco imputa impropriamente alle mie scelte, logiche che ho rifiutato in ogni circostanza".

Quanto al mancato finanziamento della manifestazione monrealese, Michela Stancheris entra nel dettaglio. "Per l'iniziativa in questione - dice ancora l'assessore al Turismo - il Comune di Monreale ha presentato istanza per la linea a titolarità, ovvero per ricevere un finanziamento del 100%. La pratica è stata ritenuta formalmente ammissibile, ma non è stata finanziata per il semplice fatto che a dispetto di un budget sottodimensionato rispetto alle reali esigenze del territorio si è valutato opportuno finanziare altre iniziative in provincia di Palermo".

"Probabilmente il Sindaco dovrebbe riflettere sul fatto che non mi sono piegata a logiche clientelari né per Monreale, né per altri comuni. Non ho interessi né personali, né politici in nessun angolo della Sicilia e invito il sindaco a non stupirsi dell'insuccesso della politica di lobbying. Tali pratiche - conclude l'assessore - con me non attaccano, così come non mi intimoriscono queste volgari sparate. La Sicilia la conosco bene e dedico a questa terra ogni singola giornata da ben prima di essere nominata assessore. Conosco Monreale e non devo dimostrare la mia vicinanza a quel territorio con le vecchie logiche di una politica assistenzialista e clientelare che misurano l'operato di un politico in funzione dei quattrini che sparge qua e là. Con 500 mila euro a disposizione per questa linea di intervento ho dovuto fare delle scelte che si possono certamente criticare, ma che non possono essere utilizzate per manipolare la realtà e sferrare attacchi politici che esulano dal bene di Monreale".