Riceviamo e pubblichiamo...
"Invito tutti a valutare con obiettività"
MONREALE, 15 giugno - Signor Direttore,
ritengo, prima di tutto, di doverla ringraziare per il garbo e la professionalità da esperto giornalista, doti non comuni, con le quali ha affrontato la delicata e, per molti versi inedita, vicenda che ancora una volta mi vede protagonista nella scena politica locale e regionale.
Ho molto riflettuto sull'opportunità di chiederLe di ospitare questa mia lettera, perche' sono e resto convinto che quanto piu' delicate sono le situazioni, più si impone equilibrio e riservatezza da parte di tanti. Ha prevalso il dovere di informazione verso i miei concittadini e le tante garbate richieste di centinaia di amici che hanno condiviso la necessità di un contributo personale e politico diretto e senza intermediazioni. Anche perche' non Le nascondo la mia preoccupazione per il clima di scontro che si sta determinando a Monreale, a seguito della decisione della Commissione per la Verifica dei Poteri, che, mi permetto di precisare, ha avuto in questa dinamica soltanto un ruolo amministrativo.
Non mi appassiona il dibattito, anche se comprensibile, tra chi gioisce per la mia (spero temporanea, in quanto sub judice) decadenza da parlamentare e chi continua a manifestare dispiacere e solidarietà, non soltanto politica, ma con la sincerità della amicizia. Contraddizione che ho registrato soltanto in una marginalissima parte della nostra città e che, invece, non riscontro nel territorio della Provincia, dove la mia esclusione dal Parlamento è letta come un danno, atteso il mio notorio impegno politico ed istituzionale.
Mi rifiuto di pensare che una comunità politica e culturalmente evoluta, come quella nostra, possa considerare un fatto positivo la perdita di un proprio rappresentante all'interno del Parlamento regionale. Vero e' che all'Ars siedono altri due illustri deputati, ma cio' non puo' giustificare un momento di "gioia". Il venir meno di un parlamentare, apprezzato per un fortissimo radicamento al proprio territorio, è sempre una "deminutio", al di la' della appartenenza politica. Una cosa e' la lotta politica, altra la doverosa tutela degli interessi di Monreale.
Da esperto di Diritto non contesto la legge. Da avvocato la conosco e cerco di adattarla ai vari casi professionali. Da parlamentare con diverse legislature ho manifestato stupore e disappunto nei confronti di una procedura adottata dalla Commissione Verifica Poteri, certamente inusuale se riportata alla casistica precedente, e che si e' trincerata dietro una discutibile interpretazione normativa, trasformando i Commissari in un semplice organo notarile privo di qualsiasi valutazione.
Impedendo non soltanto l'esercizio del diritto ad una difesa, ritualmente chiesta e sempre garantita, ma anche il dibattito in aula, che ha indotto giustamente, parlamentari di diverse forze politiche a intervenire non in mia difesa ma, a tutela delle prerogative parlamentari. Non la difesa corporativa della casta , ma la tutela di una Istituzione.
Anche perchè la norma richiamata e' entrata in vigore il 4 gennaio 2013, e la mancanza di precedenti giuridici avrebbe dovuto imporre la cautela della prudente valutazione, anche perche ha inciso su diritti costituzionalmente garantiti come quelli dell'elettorato attivo e passivo considerati dalla legge, straordinari. Ho letto, con attenzione i commenti in ordine alla mia condanna passata in cosa giudicata.
Sono stato dichiarato responsabile del reato di tentato abuso aggravato, per avere emesso provvedimenti di sgravio a contravvenzioni al codice della strada senza averne la competenza. Ho firmato atti istruiti da uffici, nel contesto di un rapporto di fiducia che si crea con anni di lavoro insieme. Saro' stato poco accorto. Probabilmente perche' erano altri atti piu' complessi e importanti che meritavano la attenzione del sindaco.
Certamente questo non può trasformare un amministratore, da tutti definito rigoroso e onesto, improvvisamente in un criminale. In dieci anni sono state realizzate opere pubbliche per centinaia di milioni, e mai una gara di appalto è stata oggetto di contestazioni da parte della magistratura. Mai una indagine, ne' una comunicazione giudiziaria. Monreale era considerata la capitale della legalità per lo straordinario impegno per i beni confiscati ai boss. Anche a capi mafia monrealesi che da latitanti sono stati costretti ad assistere a demolizioni e confische di beni. Costituiti parte civile in tutti i processi di Mafia Tre anni di scorta per le gravi minacce subite, subappalti revocati per ditte in odore di mafia.
Adesso, dieci anni dopo, una norma sopravvenuta viene richiamata per fatti commessi nella vigenza di una altra legge, in violazione del principio della non retroattivita' delle norme penali. Con conseguente censure di incostituzionalità che i miei avvocati amministrativisti solleveranno nel giudizio davanti il Tribunale Civile di Palermo, per ottenere la mia reintegra nel Parlamento.
Oltre al ricorso straordinario in Cassazione per la correzione di errori materiali. Il Procuratore Generale infatti aveva chiesto la applicazione della prescrizione per il decorso del termine massimo previsto dalla legge penale. Non e' una autodifesa, nè una unilaterale assoluzione. Soltanto un doveroso messaggio alla mia città e un invito a tutti gli esponenti politici, a valutare con obiettivita', senza alimentare tensioni. E lasciare a me e alla mia famiglia il compito di gestire e affrontare un momento certamente difficile per la nostra vita.
Le sono grato per la attenzione.
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