Il governo istituisce le Zes, non c’è Monreale. Caputo: Inconcepibile
“Si penalizza un territorio così variegato. Ho presentato un Odg all’Ars”
PALERMO, 16 giugno – E’ di ieri la notizia dell’istituzione da parte del ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano delle Zes in Sicilia, ovvero le Zone Economiche Speciali (una nella Sicilia occidentale, l’altra in quella orientale).
L’istituzione, però, penalizza il territorio di Monreale, che non figura fra quelli individuati dal governo centrale e che quindi non godrà dei benefici economici previsti dal decreto legge Mezzogiorno n. 91/2017 che vedono notevoli incentivi fiscali, più credito d’imposta per gli investimenti fino a 50 milioni di euro e un consistente regime di semplificazioni che saranno stabilite da appositi protocolli e convenzioni. Il provvedimento, inoltre, prevede anche l'accelerazione dei tempi procedimentali per garantire l’accesso agli interventi di urbanizzazione primaria (gas, energia elettrica, strade, idrico) alle imprese insediate nelle aree interessate.
Sulla questione interviene il deputato regionale di forza Italia, Mario Caputo, componente della commissione Attività Produttive, che questa mattina, in concomitanza con i lavori del Parlamento siciliano ha presentato un ordine del giorno per chiedere al Governo regionale di intervenire presso il Ministero competente perché integri le zone siciliane con l'inserimento della città di Monreale.
"Non conosco le motivazioni ne i criteri seguiti dal Governo nazionale per determinare l’esclusione del territorio della ‘Città di Monreale’ dal novero dei Comuni della Sicilia occidentale inseriti nella zona economico sociale. Certamente si tratta di un episodio gravissimo per il futuro di Monreale oltre che geograficamente compromette l'intera perimetrazione dei comuni inseriti nella zona, che a breve diventerà destinataria di ingenti risorse destinate allo sviluppo economico, sociale ed imprenditoriale dell’intera zona. Sono contento dell'inserimento di tanti comuni della provincia di Palermo, ma se i criteri seguiti sono quelli determinati dalla vicinanza al mare, ai porti, agli antiporti e alla presenza di insediamenti produttivi, leggendo l'elenco dei Comuni mi sembra che Monreale sia, più di altri, in possesso delle caratteristiche previste per essere compresa nelle zone di sviluppo volute dal Governo.
Non ero parlamentare quando sono state avviate le procedure per individuare le aree territoriali da inserire nelle zone di sviluppo – aggiunge Caputo - Essere esclusi però significa determinare una grave penalizzazione per l'intero territorio, atteso che sono previsti investimenti per decine di miliardi, oltre che agevolazioni per coloro che vorranno investire nelle zone di sviluppo. Monreale, per la sua posizione geografica, dista poco meno di dieci chilometri dal porto di Palermo. Nel territorio abbiamo attività industriali, artigianali, agricole, prodotti di qualità, una presenza turistica tra le più rilevanti dell'Isola. Siamo stati riconosciuti per alcuni monumenti patrimonio Unesco e abbiamo aree territoriali ove insediare attività industriali e artigianali di ogni genere. Non so quanti dei Comuni inseriti possano vantare una tale differenziazione territoriale oltre che un’offerta variegata dal punto di vista imprenditoriale. E come se vi sia stata o una grave disattenzione politica o peggio, una volontà di penalizzare Monreale. È chiaro che mi batterò dal punto di vista politico affinchè anche la nostra città venga inserita in questo straordinario percorso di sviluppo”.
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