Utilizzo del campo Conca d'Oro, il Pd attacca Di Matteo

Di Verde: "Non garantiti i diritti di tutti"

MONREALE, 19 settembre – Continua ad essere al centro di polemiche il campo sportivo Conca d’Oro. L’oggetto del contendere è l’utilizzo che dell’impianto chiede la società “Conca d’Oro”, le cui parti sono prese dal PD.

Sulla questione i democratici hanno presentato un’interrogazione consiliare, il cui primo firmatario è il consigliere Giuseppe Di Verde, che dovrebbe essere discussa nella seduta dell’assemblea municipale, in programma domani sera.

«Dopo tre mesi di trattative – scrive Di Verde in una nota – i nostri ragazzi della società sportiva Conca D'Oro, che sono in procinto di affrontare il campionato di  serie C femminile, la Terza Categoria maschile e il settore giovanile, saranno costretti ad emigrare, chiedendo ospitalità ad altro comune, e questo grazie alla esosa richiesta fatta pervenire loro dall'amministrazione comunale.

Questa è l'ennesima dimostrazione di come il nostro sindaco e la sua amministrazione concepiscano qualsiasi attività ricreativa, sociale, sportiva sul nostro territorio, pur sapendo il grave danno arrecato a questi ragazzi, quasi tutti nostri concittadini, in quanto il campo "Conca D'Oro" è l'unico presente nel territorio. Sarebbe bastato solo un pò di buon senso per garantire i diritti di tutti e risolvere la questione. Il Partito Democratico aveva già mostrato delle perplessità sull'affidamento del campo "Conca D'Oro" ad un'unica società. E' inaccettabile che il sindaco non riesca a tutelare tutti. Il campo appartiene a tutti i monrealesi e garante di questo diritto è proprio il sindaco.  Il PD, inoltre chiederà il relativo parere legale sull'argomento».

Una prima risposta sull'argomento, frattanto, arriva direttamente dal sindaco: «L’amministrazione comunale – replica Di Matteo – vuole garantire a tutti pari opportunità nel rispetto, però, delle regole. Alla società Conca d’Oro era stata chiesta una cifra ritenuta congrua dagli uffici comunali, che la stessa società, invece, ha valutato come esosa e non ha voluto raggiungere l’accordo».