Lo Biondo: "Non una questione personale, ma nell'interesse della città"

Replica dell'esponente Pd alle dichiarazioni del sindaco sul suo conto

MONREALE, 26 agosto – “Definire attacchi personali e pretestuosi la richiesta di chiarimento da parte dell’amministrazione sul debito di oltre 40 milioni di euro accumulato dall’ATO è il solito metodo e la solita vecchia politica in cui si vuole concentrare lo scontro sulle persone piuttosto che sul merito”.

Il consigliere Massimiliano Lo Biondo, replica alle dichiarazioni del sindaco che lo avevano chiamato in causa direttamente.

"Tutto questo – dice Lo Biondo – nonostante il disservizio costante e il trattamento assurdo a danno dei lavoratori. Infatti alla richiesta di chiarimento in consiglio comunale - cosa che ribadisco - attendiamo da oltre un anno, si associa soprattutto quella di inviare, l'amministrazione di sua spontanea volontà, gli atti alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, così da far vagliare agli organi preposti eventuali responsabilità su una gestione che ha avuto effetti negativi sulla città e sui lavoratori, ed effetti positivi solo per pochi eletti. Poi se l'amministrazione continua a ribadire il concetto degli scontri personali è doveroso sottolineare che invece per noi questa battaglia è una battaglia di trasparenza sulla gestione dei soldi pubblici. Quindi una battaglia nell'interesse di una collettività e non contro qualcuno. Se poi il messaggio non lo si vuole cogliere, allora, diventa lecito pensare che qualcuno non lo vuole cogliere perché c'è qualcosa da temere. E di certo non per chi avanza tali richieste o i cittadini.

"Chiediamo ancora una volta - fa saper ancora Lo Biondo - che l'amministrazione invii alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti tutti i documenti della società, quindi dalla sua costituzione a oggi. E in particolare facendo riferimento ai noli a caldo e alle modalità con cui gli stessi sono stati assegnati, le copie dei formulari, in particolare quelli pagati nonostante il mancato riporto delle quantità di rifiuti portati in discarica a Mazzarà, una relazione sui periodi in cui non sono stati versati i contributi lavorativi e la cessione del quinto dello stipendio, e la ragione per cui i lavoratori hanno svolto le loro mansioni pur non avendo sostenuto le previste visite medico-sanitarie".

E' quindi per queste e molte altre ragioni che non è minimamente accettabile che si possa far passare come uno scontro personale la richiesta di far luce su una gestione inconcepibile sotto tutti i punti di vista. Ora se l'amministrazione non ha la volontà di far luce su questa gestione, e ciò solo nell'interesse di una sana politica e soprattutto del bene comune e dei cittadini, allora si renda conto che il ruolo che così svolge non è quello per cui invece è stata chiamata a svolgere dai cittadini".