C'è molta attesa per un'anticipazione del fondo di rotazione
MONREALE, 11 aprile - Giace ancora sui tavoli del Ministero dell'Economia il piano di riequilibrio pluriennale del bilancio, approvato lo scorso 22 febbraio dal Consiglio comunale, con il quale il Comune conta di accedere al fondo di rotazione per coprire diversi debiti.
Non ci sono, al momento, ulteriori indicazioni sul documento inviato dall'amministrazione comunale, malgrado i contatti, come conferma l'assessore al Bilancio, Giuseppe La Fiora, siano pressoché quotidiani. Il Ministero sta eseguendo la fase istruttoria del piano, prima di trasmetterlo alla Corte dei Conti di Palermo. Per far questo avrà tempo, grosso modo, fino al 22 aprile, cioè sessanta giorni dopo l'approvazione da parte del Consiglio comunale di Monreale.
Non appena il piano arriverà alla magistratura contabile siciliana, potranno passare altri trenta giorni di tempo, quindi fino al 22 maggio, prima che venga congedato.
In questa fase la Corte potrà decidere di approvarlo, ma verosimilmente chiederà al Comune delle delucidazioni. Vorrà sapere il perchè, in sostanza, al piano manchi il suggello dell'approvazione del conto consuntivo 2012, bocciato, come è noto, dal Consiglio, qualche giorno prima che lo stesso discutesse (e bocciasse) la mozione di sfiducia al sindaco Filippo Di Matteo.
Sulla questione, tra l'altro, difficilmente la Regione nominerà un commissario ad acta, per approvare il consuntivo, prima del 30 aprile. Il funzionario inviato dall'assessorato al Bilancio arriverà a Monreale per la sua "mission" soltanto dopo quella data.
Tornando al piano di riequilibrio, non appena la Corte dei Conti (come detto) presenterà evntualmente i suoi rilievi, il Comune di Monreale avrà altri trenta giorni di tempo per rispondere agli interrogativi della magistratura contabile. Verosimile, quindi, che l'iter si concluderà il 22 giugno o qualche giorno prima al massimo.
Sul fronte del fondo di rotazione, invece, al Comune sono in attesa febbrile di un acconto. Il Ministero dovrebbe erogare a giorni il 20% degli 8,2 milioni previsti, cioè 1,6 milioni, utile a "otturare qualche buco".
Sull'intera vicenda, però, pesa l'assenza di una prassi consolidata, dal momento che si tratta della prima volta per tutti che questa procedura viene messa in piedi e quindi i meccanismi, sia da parte dei Comune, che dello Stato, non sono ancora perfettamente rodati.