Lanciano un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
MONREALE, 15 dicembre – A chi interessano le sorti dei sei tassisti di Monreale? Forse proprio a nessuno. E così, basta fare un giro in piazza Vittorio Emanuele II per rendersene conto, sembrano essere stati abbandonati al loro triste destino.
La vicenda è ormai nota: sono protagonisti (finora perdenti) di una disputa con i tassisti palermitani in una vicenda che vede questi ultimi arrivare a Monreale per accompagnare i turisti ed aspettare fin quando questi non abbiano scattato lo loro poche fotografie ai monumenti normanni, per poi riportarli via. Tutto questo proponendo ai visitatori che arrivano a Palermo e vogliono gustarsi brevemente la nostra cittadina un voucher da 120 euro, per fare la spola Palermo-Monreale-Palermo. E i nostri? “Cu l’occhi chini e i manu vacanti”, per usare un’espressione tipica delle nostre parti. Nel senso che i tassisti monrealesi devono restare spettatori passivi di questo “tracchiggio”, quindi vedendo arrivare i “rivali” palermitani in casa propria, senza poter muovere un dito. E se invece vogliono andare a prendersi i clienti a Palermo, nelle zone di arrivo (porto, aeroporto o stazione centrale)? Manco a parlarne. Non sono autorizzati ed i tassisti palermitani non hanno nessuna intenzione di concedere loro deroghe, benché siano oltre trecento e loro soltanto sei. Quando si dice: cornuti e mazziati……
La politica in più di un’occasione ha promesso loro di cambiare le cose, ma tutte le promesse si sono rivelate… da marinaio. Risultato: con la crisi che impera, le difficoltà a campare e a mantenere la famiglia sono, di giorno in giorno, sempre maggiori. Eppure gli esempi davanti gli occhi sono tanti. In città come Bologna, Firenze, Torino (mica il Burkina Faso) esiste una sorta di territorialità allargata, che consente ai tassisti delle zone limitrofe alle città di interscambiarsi con quelli del capoluogo. Come dire: lavoriamo tutti. A Palermo, invece no, quelli dei paesi confinanti, ivi compreso i monrealesi, devono morire di fame. Adesso ci si mette pure il governo Monti che prevede liberalizzazioni per diversi ordini professionali e commerciali, ma non per i tassisti.
“Facciamo un appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – dicono assieme – affinchè ci possa ascoltare, sappia quali torni abbiamo subìto, per fare rispettare i nostri diritti. Non possiamo lavorare nel nostro Comune poiché i taxi che vengono da Palermo si riportano indietro i clienti. Vogliamo che venga recepita la legge 21/92, senza varianti , né modifiche, ma abbiamo il timore che essere una Regione a statuto speciale significhi non poter lavorare”.