L’installazione di Velasco Vitali a palazzo dei Normanni contro ogni forma di prepotenza
PALERMO, 10 febbraio – Dall’allestimento presso l’aula bunker lo scorso maggio, passando dalla tappa novembrina all’interno della questura di Palermo, fino a raggiungere la sede del parlamento siciliano: il “Branco di cani” di Velasco Vitali, custode di memoria e legalità, da oltre un mese, veglia lungo il cortile Maqueda di palazzo dei Normanni, riuscendo nell’intento di restituire un’immagine suggestiva al pubblico che, fruendo dello spazio, ne apprezza il messaggio di sensibilizzazione elaborato dall’artista.
Attraverso l’utilizzo di materiali proveniente dall’abusivismo edile – ferro, catrame e cemento –, lo scultore lombardo, ha infatti realizzato il gruppo di 54 cani che costituiscono l’intera opera, promossa, in occasione del trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, dal giornalista d’inchiesta Alessandro de Lisi, dalla Fondazione Falcone e dalla Questura di Palermo in collaborazione con la presidenza dell’Ars e della Fondazione Federico II, per dare il via ad una serie di manifestazioni culturali. Alcuni elementi del branco, dopo le precedenti installazioni, sono stati ubicati anche all’interno della sala d’Ercole dell’impianto normanno: ambienti, questi, deputati ad osservare i sani principi della legalità.