Covid, Omicron 2 più contagiosa della sorella Omicron, ancora più importante il vaccino

Parla l’infettivologo Antonio Cascio, primario del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo

PALERMO, 1 febbraio – La sotto-variante Omicron BA.2 è più contagiosa della 'sorella' BA.1, ha una maggiore capacità di sfuggire alla protezione offerta dai vaccini ma, quando infetta una persona vaccinata, ha minore capacità di diffondersi ulteriormente.

Sono questi i nuovi dati sulla nuova versione della variante Omicron che arrivano dallo studio condotto in Danimarca, dello Statens Serum Institut di Copenhagen reso disponibile sulla piattaforma medRxiv che pubblica gli articoli in attesa di revisione della comunità scientifica.
"Alla luce della nuova introduzione di Omicron2 ribadisco comunque ancora una volta la necessità della vaccinazione e l'importanza di tener riguardate le persone anziane, anche se vaccinate". Lo ha detto il professore Antonio Cascio, primario di Infettivologia del AOU Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. "Stiamo uscendo dalla Pandemia - aggiunge - anche se non ce ne rendiamo conto. Il virus sta diventando progressivamente più buono anche se più contagioso. Quindi non possiamo però cantare vittoria, teoricamente nuove varianti più patogene potrebbero emergere. Presto sarà disponibile un vaccino specifico per la variante Omicron.

Abbiamo disponibile il paxlovid (nirmetavir + ritonavir), nuovo antivirale diretto che si aggiunge al molnupiravir, al remdesivir e recenti studi dimostrano la loro efficacia anche nei confronti della variante Omicron. Abbiamo i monoclonali fra cui il sotrovimab attivo contro Omicron. Si riduce il numero di nuovi casi e la pressione sulle terapie intensive. Dati preliminari - prosegue il professore - suggeriscono che Omicron 2 sia 1,5 volte più contagiosa rispetto alla Omicron. In Danimarca, tale variante è diventata dominante in poche settimane e molto verosimilmente la stessa cosa avverrà anche da noi.
Il Paxlovid si è dimostrato efficace nel ridurre i ricoveri e i decessi di pazienti che presentavano almeno una condizione preesistente che li metteva a rischio di sviluppare forme gravi della malattia. Attenzione però - spiega - il farmaco non può esser dato a tutti cuor leggero. Le due componenti del farmaco, soprattutto il ritonavir, inibiscono il metabolismo dal citocromo P3A (CYP3A) e hanno numerose interazioni farmacologiche con anticoagulanti, anticonvulsivanti, antipsicotici, analgesici, antiasmatici, anti gotta, antistaminici, antiaritmici, antitumorali, anti-infettivi, contraccettivi ormonali, immunosoppressivi, sedativi/ipnotici, steroidi, levotiroxina, statine, derivati ergotamina, salmeterolo, calcio antagonisti etc.."

Infine l'infettivologo continua a rimarcare l'importanza di vaccinare tutti e apriare tutto. È a favore delle scuole aperte e non della DAD per le persone vaccinate. "Il virus si comporta come un vaccino a virus attenuato - commenta - colpisce maggiormente le alte vie respiratorie e meno i polmoni. La variante Omicron nei soggetti giovani sani e vaccinati (ammesso che si infettino) - conclude - si comporta come una breve sindrome influenzale con il vantaggio che il sistema immunitario stimolato sia dal vaccino che dalla infezione naturale diventerà sempre più competente nel difenderci da nuove varianti che verosimilmente circoleranno nel prossimo futuro".