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Si stringe il cerchio attorno a Matteo Messina Denaro, i carabinieri arrestano 16 presunti fiancheggiatori

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

I NOMI e le FOTO degli arrestati

CATELVETRANO, 19 novembre - Nella mattinata odierna, nel quadro della attività di ricerca d Matteo Messina Denaro, il Ros ed il Comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, nei confronti di 16 affiliati ai mandamenti di Castelvetrano e Brancaccio, indagati per associazione di tipo mafioso, rapina pluriaggravata, estorsione, sequestro di persona, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione, porto illegale di armi ed altri reati aggravati dalle finalità mafiose.

L'intervento, in particolare, costituisce un'ulteriore fase di un'articolata manovra investigativa avviata dai carabinieri nel 2009, che ha già portato all'arresto di 48 esponenti di riferimento del ricercato trapanese e al sequestro di beni per un valore complessivo di 88 milioni di euro (operazioni "campus belli", "mandamento" "eden").

Le indagini, dirette dal procuratore aggiunto della dda, Teresa Principato, e coordinate dai sostituti procuratori Carlo Marzella e Maurizio Agnello, hanno accertato le ulteriori attività illecite del mandamento mafioso di Castelvetrano, documentando il ruolo di vertice di Francesco Guttadauro, figlio di Filippo e Rosalia Messina Denaro, alla guida della famiglia di Castelvetrano, fino al suo arresto avvenuto nel dicembre 2013.

Guttadauro, con l'autorizzazione formale di Matteo Messina Denaro pervenuta anche tramite i noti "pizzini", ha riorganizzato la struttura criminale attraverso nuove affiliazioni e l'avvio di un pervasivo e rigido controllo del territorio attuato con metodi violenti e intimidatori. In particolare, avvalendosi del cognato Girolamo Bellomo e di un agguerrito gruppo criminale, avrebbe dettato nuove modalita' operative incentrate anche sulla consumazione di rapine ed estorsioni nei confronti di operatori economici locali, intimiditi con danneggiamenti, percosse e finanche sequestri di persona.

In tale quadro, le investigazioni avrebbero accertato il diretto coinvolgimento delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Brancaccio di Palermo nella rapina ai danni di un deposito della ditta di spedizioni di Campobello di Mazara rientrante nel patrimonio aziendale della società "A.g. trasporti", recentemente sottoposta a sequestro nell'ambito del procedimento di prevenzione nei confronti dell'imprenditore palermitano Cesare Lupo, prestanome dei fratelli Graviano, strettamente legati a Matteo Messina Denaro. L'attivita' investigativa ha documentato come la decisione di procedere alla rapina fosse, in quell'occasione, determinata dall'esigenza di compensare il danno economico provocato dal sequestro giudiziario e dalla successiva confisca della società.

All'interno del sodalizio trapanese, si registrava inoltre la progressiva ascesa di Bellomo che, allo scopo di far confluire nelle casse della famiglia i proventi necessari al sostentamento logistico del latitante e degli affiliati detenuti:
Bellomo, inoltre, avrebbe esercitato pressioni su taluni imprenditori di Castelvetrano, per garantire l'aggiudicazione di commesse per lucrose opere edilizie, a favore di società riconducibili ai Messina Denaro ed avrebbe consolidato i legami con esponenti del mandamento di Brancaccio per la gestione di progetti delittuosi comuni, quali rapine ed estorsioni, nel quadro di un generale accordo tra le articolazioni mafiose, pianificato dai capi detenuti e latitanti.

A Bellomo gli investigatori addebitano pure la realizzazione di un traffico di sostanze stupefacenti dall'Albania (nel cui ambito veniva eseguito un intervento di riscontro con il sequestro di 12 chili di hashish a Torino), avviando contatti diretti con esponenti dei cartelli colombiani per l'organizzazione di un'importazione di cocaina dal Sudamerica.
Gli arresti odierni rappresentano, pertanto, un ulteriore e significativo intervento nel quadro della complessiva manovra disposta dalla procura distrettuale antimafia di Palermo e finalizzata alla cattura di Matteo Messina Denaro, mettendo in atto un progressivo depotenziamento dei circuiti criminali e il depauperamento delle risorse economiche del sodalizio.

Questi i nomi di 15 dei 16 arrestati nell'operazione Eden 2: Girolamo Bellomo, Ruggero Battaglia, Salvatore Marsiglia, Salvatore Vitale, Gaetano Corrao, Ciro Carrello, Calogero Giambalvo, Fabrizio Messina Denaro, Rosario Cacioppo, Leonardo Cacioppo, Giuseppe Fontana, Vito Tummarello, Valerio Tranchida, Salvatore Circello, Luciano Pasini.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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