L'associazione Civitas Mediterranea avvia il progetto "Fondazione Ospedale dei Bambini"

Intervista al presidente Loredana Di Gregorio

MONREALE, 11 dicembre – La fondazione "Ospedale dei Bambini" è un progetto che nasce a Monreale, grazie all'impegno dell'associazione "Civitas Mediterranea". Un progetto ambizioso, volto a regalare un sorriso a bambini che nel nosocomio palermitano vengono curati.

Ma anche alle loro famiglie, che seguono, paso passo e con trepidazione le sorti dei loro piccoli. Ne abbiamo parlato con il presidente dell’associazione, lorendana Di Gregorio (nella foto).

Presidente, come nasce questo nobile progetto che si prefigge di costituire una fondazione a sostegno dei bambini dell'ospedale pediatrico di Palermo?
«La costituzione della Fondazione "Ospedale dei bambini di Palermo" è un ambizioso progetto che nasce grazie alla buona volontà di alcune persone, prevalentemente genitori, che conoscono per esperienza diretta i problemi che i bambini e le famiglie incontrano quando necessitano di cure in ospedale. Forti di tale consapevolezza e convinti che tanto di più si possa fare, abbiamo deciso di dar vita ad un percorso di solidarietà ed impegno che speriamo raggiunga l'obiettivo».

Se il progetto si concretizza anche Palermo avrà una Onlus come i principali ospedali pediatrici italiani?
«Si, proprio così. Ed in ragione di ciò sono state osservate e tenute in grande considerazione le più significative esperienze nazionali di fondazioni ospedaliere determinanti nella capacità di migliorare il sistema ospedaliero pediatrico e la qualità dell'accoglienza e della degenza dei bambini. Insomma, abbiamo assunto l'attività di queste fondazioni come modello positivo da imitare nella speranza di creare un diverso e più funzionale approccio con la realtà ospedaliera».

Quali sono le tappe del progetto complessivo?
«L'associazione "Civitas Mediterranea", intanto, si è fatta carico della responsabilità di promuovere e coordinare le prime tappe del percorso. Ha, così, dato vita alla prima iniziativa concreta di fund raising, proiettando la costituenda fondazione già nel vivo della sua mission. In concreto, abbiamo già promosso una cena di autofinanziamento che si terrà sabato 17 dicembre, presso l'istituto alberghiero "P. Piazza" di corso dei Mille a Palermo, dove, peraltro, è preside un monrealese, Lillo Aricò. Da subito, si manifesta così il carattere di concretezza ed operatività che ci siamo dati fin dall'inizio».

E poi?
«L'associazione ha, poi, coinvolto alcuni stimati avvocati che, di concerto e in sintonia con i vertici sanitari ed amministrativi dell'Arnas Ospedale Civico di Palermo, sono stati incaricati di redigere lo statuto e predisporre l'atto costitutivo. Il tutto è oggi al vaglio di un notaio che ci ha assicurato la massima collaborazione nell'ottica dell'impegno civile».

Quali sono le finalità che vi proponete?
«La costituenda fondazione "Ospedale dei bambini di Palermo", dovrà promuovere tutte le iniziative che possano stimolare e sviluppare la cultura della solidarietà. Impresa non semplice, visto che sfidiamo non poca pigrizia e altrettanta diffidenza. In ogni caso, vogliamo creare uno strumento capace di contribuire al miglioramento dell'esperienza in ospedale dei bambini, provando a rendere meno traumatica e dura la loro vita durante la malattia e le cure loro prestate. Sostenendo anche le loro famiglie nell'ospitalità, soprattutto se provenienti da fuori Palermo, alfine di facilitarne la vicinanza ai piccoli. L'obiettivo è, in ultima analisi, la costruzione di un ospedale all'avanguardia, a misura di bambino, dove lo stesso venga posto al centro di un sistema in cui luoghi, cose, modi, azioni e pensieri risultino adeguati e, perché no, sorprendenti per il momento di disagio che vive».

Occorreranno grande impegno e molte energie...
«Siamo consapevoli che le iniziative e le tappe organizzative, sulle quali siamo impegnati, rappresentano solo i primi passi di un percorso che sappiamo di dover rendere robusto e duraturo. E sappiamo che servirà un impegno non comune ed un enorme spirito di sacrificio. Confidiamo molto sulla forza dell'idea e la capacità di coinvolgimento. Infine, siamo certi che, anche dinanzi alle difficoltà maggiori, guardando gli occhi di ogni bambino che incontreremo, troveremo tutte le energie che servono per vincere la sfida!».