Vendemmia su un terreno dei Vitale per i bambini dell'associazione Aurora onlus

Ivana Calabrese: "Agricoltura adatta alla disabilità"

PARTINICO, 10 settembre – Stamattina in contrada Galeazzo a Partinico, i ragazzi disabili dell'Associazione Aurora onlus hanno raccolto le prime uve di un terreno confiscato a Michele Vitale e assegnato alla stessa associazione per la realizzazione di progetti di agricoltura sociale.

“Questo – afferma Ivana Calabrese, presidente di Aurora onlus – è uno dei primi progetti di inclusione sociale legati all'agricoltura che l'associazione intende portare avanti, è fondamentale infatti che si attivino percorsi di questo tipo per tutti quei ragazzi disabili, adulti, che finito il loro ciclo scolastico si ritrovano senza far niente o ancora peggio relegati in casa. Inoltre – continua il presidente dell'associazione – il connubio agricoltura e lavoro è particolarmente adatto alla disabilità, soprattutto se si parla di autismo”.

L'agricoltura sociale è un sistema che coniuga l'attività produttiva vera e propria al recupero ed in particolare all'inclusione dei soggetti svantaggiati, messi in condizione di partecipare alla vita di tutti i giorni e di esprimere le proprie capacità in un mondo che tende appunto ad includerli più che a recuperarli ad ogni costo ed in modo forzato come invece accade nei contesti terapeutici.

Al fianco dell’associazione Aurora onlus c’era pure il vicesindaco di Monreale, Salvino Caputo, titolare della delega ai Beni Confiscati che ha ringraziato il presidente dell'Associazione Aurora Onlus per la sua forte azione di legalità che porta avanti da diverso tempo in favore dei giovani, che grazie alla sua attività hanno avuto modo di inserirsi nel mondo del lavoro. L'associazione Aurora Onlus ha avuto assegnato anche un bene dall'Ufficio Speciale per i Beni confiscati del Comune di Monreale in contrada Piano dell’Occhio, dove sono stati già realizzati progetti di utilità sociale a favore dei minori a rischio. “Oggi tutto questo che tanti anni fa poteva rappresentare un progetto utopico – ha dichiarato Caputo – è diventato realtà e ci ha consentito di sbloccare grazie anche alle nuove normative varate dallo Stato, sulla confisca dei beni, centinaia di beni che erano rimasti per troppo tempo inutilizzati”.