Donate due opere di Madè al Comune di San Giuseppe Jato

La cerimonia a conclusione delle manifestazioni legate ai 150 anni dell'unità d'Italia

SAN GIUSEPPE JATO, 21 marzo - A conclusione della settimana di festeggiamenti che il Comune di San Giuseppe Jato ha voluto dedicare al "150° Anniversario dell'Unità d'Italia" e durante il quale è stato messo in atto il "patto di amicizia e fratellanza per la Legalità" che ha unito il Comune del palermitano con il Sacro Convento di Assisi, il presidente dell'Associazione Culturale "Festina lente", Rosario Lo Cicero, ha donato per conto della famiglia Madè, due opere del papà-artista.

La consegna è avvenuta alla presenza del Vicario Padre Egidio Canil per l'occasione venuto dal Centro umbro, nell'affollata aula consiliare, con la Giunta al completo.

La prima opera raffigura la "Gerusalemme Celeste", la seconda il logo del "Premio Yaitoy". Le opere sono state collocate nella stessa aula consiliare. «Un momento di grande commozione e felicità per la mia famiglia e per la mia Associazione Culturale - ha detto Rosario Lo Cicero - Ringrazio il Sindaco Giuseppe Siviglia e l'amministrazione comunale per averci dato l'opportunità di collaborare all'organizzazione di questo storico evento, che ha sancito il "patto" tra il Sacro Convento di Assisi ed il Comune di San Giuseppe Jato. Sono felice per questa impeccabile donazione, messa in atto dai funzionari comunali».

Il sindaco Giuseppe Siviglia ha assegnato al maestro Pippo Madè, la cittadinanza onoraria di San Giuseppe Jato. «Il maestro e la sua famiglia – ha dichiarato Siviglia – sono una risorsa culturale per la nostra comunità e per la Sicilia tutta. Siamo felici di aver donato una Stazione della Via Crucis, la "Gerusalemme Celeste" alla Basilica di Assisi e siamo fieri di questo "patto" che ci lega al Sacro Convento di Assisi, realizzato grazie alla grande amicizia ed agli stretti vincoli di affetto che personalmente mi legano ai Madè. Terremo preziosamente in custodia, queste due splendide opere, peraltro realizzate con oro ed argento a missione, collocandole definitivamente nella nostra aula consiliare».