Grande partecipazione alla conferenza di Alessandro Di Bennardo su “Luce e geometria, teofania dell’architettura nella cattedrale di Monreale”

L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Mons Realis in collaborazione con Jean Paul Barreaud e Sicilia Svelata. LE FOTO

MONREALE, 23 giugno - “La chiesa è la dimostrazione di come sulla terra sia passato il cielo”: mi approprio di una citazione a sua volta ripresa da Alessandro Di Bennardo, nella partecipatissima conferenza su “Luce e geometria, teofania dell’architettura nella cattedrale di Monreale”.

Un incontro svoltosi ieri sera presso la Sala San Placido del Museo Diocesano a Monreale, luogo magico e suggestivo, dove un folto pubblico di addetti ai lavori e semplici cittadini ha potuto fruire delle “rivelazioni” inedite, frutto di attenti e approfonditi studi scientifici realizzati dall’architetto Di Bennardo, prevalentemente in Italia e in Siria, che ha avuto come protagonista assoluta le luce, manifestazione dell’esistenza di Dio sulla terra e “chiave celeste” che ci apre la “Porta del Paradiso” .

Ascoltando la descrizione dello studio di Di Bennardo si ha la sensazione, che le chiavi di lettura che piano piano e in maniera sapiente, ci vengono fornite dal relatore si sostituiscano ai nostri metodi di osservazione convenzionali, dandoci la possibilità di “svelare” ai nostri occhi il meraviglioso Duomo sotto una “luce” diversa che infonde anche a noi, comuni mortali, la possibilità di interpretarne ogni centimetro, ogni minuscola tessera.
E’ come se le sinapsi, che naturalmente si creano a seguito di stimoli visivi fossero di colpo “inquinate” dagli spunti rivelatori forniti dal relatore e s’intersecassero, facendo un viaggio al contrario fra lo stimolo visivo vero e proprio e la fase di comprensione e di rielaborazione, innescando un processo di “contaminazione illuminata” che allarga il nostro campo visivo e ci fornisce una sensazione di stupore continuo e reiterato.

Le chiavi di lettura date poi ai piccoli misteri legati alla costruzione della Cattedrale che stanno fra culti solstiziali legati al mito e altissima ingegneria delle costruzioni, rappresentano i punti più alti della conferenza che è riuscita ad inchiodare sulle sedie, per oltre due ore, la numerosa platea.
L’incontro, che è stato introdotto da monsignor Michele Pennisi, il quale, oltre ad esprimere soddisfazione per l’iniziativa, ha evidenziato come studi di questo genere siano propedeutici per i più giovani e rivelino ogni giorno la parola di Dio contenuta nei passi del Vangelo e della Bibbia; ha registrato, fra gli altri la presenza di Maria Concetta Di Natale, direttore del Museo Diocesano, che ha definito il nostro Duomo uno scrigno di bellezza assoluta che ci guida verso la trascendenza, del consigliere Manuela Quadrante, dall’Assessore Francesco Raimondo e dell’assessore Vincenzo Garbo in rappresentanza rispettivamente dei Comuni di Monreale Palermo e Cefalù, i quali sono intervenuti portando i saluti delle loro amministrazioni e hanno espresso all’unisono la loro determinazione nel realizzare un obiettivo comune e cioè il riconoscimento da parte dell’Unesco del circuito arabo-normanno come patrimonio dell’umanità, ma soprattutto nel considerarlo un punto di partenza che cominci dalla valorizzazione del territorio trasformandosi in volano di sviluppo.

All’incontro, promosso e organizzato dall’Associazione Mons Realis, in collaborazione con Jean Paul Barreaud e Sicilia Svelata, hanno preso parte, infine, fra gli altri, il deputato regionale Vincenzo Figuccia, che è intervenuto in rappresentanza dell’Assemblea Regionale Siciliana e numerosi esponenti del mondo del volontariato e dell’associazionismo che operano fattivamente ogni giorno spendendosi nell’ambito dell’assistenza e del welfare e per la promozione della cultura nel territorio monrealese.
Le conclusioni sono poi state affidate alle sapienti descrizioni di don Nicola Gaglio che ha incantato i presenti con le sue forbite osservazioni sul senso e valore dell’iconografia nel Duomo di Monreale, contemporaneamente testimonianza e veicolo di conoscenza e di fede.
A conclusione dei lavori realizzati, non a caso, in occasione del solstizio d’estate, tutti quanti avevamo la consapevolezza che la città di Monreale e il suo Duomo costituiscono la sintesi perfetta fra sacralità dello spazio, perfezione e bellezza, dove il ruolo della “luce”, modulata dai grandi passaggi stagionali, è il principale rivelatore dei giorni liturgici e dell’esistenza di Dio.