Al complesso di San Gaetano un nuovo spazio espositivo per gli artisti

L'iniziativa ha preso il via sabato pomeriggio. Organizzazione curata da "Mons Realis"

MONREALE, 30 marzo – Il complesso monumentale di San Gaetano, già al centro di diverse iniziative culturali, diventa anche un importante spazio espositivo, dove gli artisti del territorio potranno trovare una ribalta per presentare le loro opere.

Ha avuto anche questo scopo la 1ª Rassegna d’Arte Contemporanea, organizzata dall’Associazione Mons Realis, curata nello specifico dal suo associato Francesco Roberto Valore, inaugurata sabato scorso

“Questa iniziativa - spiegano gli organizzatori - ha una molteplicità di intenti quali, in primis, la valorizzazione del plesso monumentale, trasformandolo in un vero e proprio “Spazio Galleria” che, nel rispetto della sua “sacralità”, possa dare vita ad un “piccolo tempio dell’arte” promotore di eventi artistici in continuità con le attività culturali in seno all’associazione Mons Realis: un polo socio-culturale capace di attrarre anche i fruitori del cosiddetto turismo culturale”.

L’iniziativa dello Spazio Galleria Mons Realis, ha quale principale obiettivo quello di dare la possibilità agli artisti, opportunamente selezionati dal suo curatore, referente e responsabile dello spazio, di esporre le proprie opere ed esprimere liberamente le proprie capacità poetiche e stilistiche, attraverso la realizzazione di eventi artistici aventi un carattere permanente seppur dinamico, in cui ciclicamente mutano le opere e gli artisti proponenti.

All’interno della rassegna, sempre nel rispetto della spiritualità che vige nel suggestivo edificio settecentesco, gli artisti selezionati hanno presentato le loro opere attraverso le quali hanno espresso in maniera introspettiva, seppur tangibile, la ricerca del sé e dell’identità in un più ampio processo di individuazione della propria personalità, nonché la forte denuncia sociale del disagio dell’essere umano, mediante l’utilizzo dei rispettivi codici espressivi.

Di seguito una breve descrizione delle forme espressive dei maestri intervenuti, introdotti durante la rassegna da Maria Rosaria Bonanno:

Tanina Cuccia; le opere dell’artista palermitana di origini arbëreshe, sono cariche di riferimenti bizantini, un meticoloso lavoro pittorico che recupera antiche tecniche. Le sue opere non sono citazioni ma elementi di una ricerca di ordine concettuale sul senso del tempo e dell’identità;

Renato Lipari; il suo linguaggio concerne di una rigorosa indagine della superficie, prima definendo una concettualità di denuncia, simbolicamente drammatica, per poi spostarsi verso un versante “analitico”, avvalendosi di una particolare tecnica che si avvale dell’utilizzo di banconote di Euro triturati e poi disposti maestralmente, per dare forma e significato al colore e alla materia;

Mario Lo Coco; nelle sue opere si evidenza la sinergia tra azione creativa e duttilità della materia e, nello stesso tempo, si evidenzia come l’uso di questa sia una mera proiezione di una particolare esigenza emotiva, che si configura quale strumento di denuncia socio-culturale;

Rocco Micale; attualmente nelle sue opere, l’artista è attratto particolarmente dalle potenzialità offerte dalla Digital Art, cimentandosi nella trasformazione massiccia di immagini di partenza per caricarle di nuovi significati simbolici ed espressivi tendenti al processo di identificazione e differenziazione soggettiva;

Giuseppe Diego Spinelli; artista poliedrico che si spinge ai confini della sperimentazione, fa uso di una particolare tecnica chiamata Easy Vacuum Forming Color, consistente nel processo di lavorazione che consente di realizzare opere a partire da materiali termoplastici disponibili sotto forma di lastre:“La creazione dell’opera avviene come in trance, la comprensione solo dopo la realizzazione” ( cit.);

Francesco Roberto Valore; l’artista è in continua ricerca di strumenti espressivi volti a svelare sovrastrutture culturali con l’intento di liberarsi da esse. Il Valore intende analizzare con la sua pittura il rapporto tra uomo e conoscenza e quanto quest’ultima possa condizionarlo nelle sue scelte. Conduce una ricerca filosofica ed antropologica tramite l’immagine, avvalendosi del linguaggio simbolico che può essere la sintesi di una dimensione umana conflittuale;

Tiziana Viola Massa; nei suoi dipinti i soggetti subiscono le pressioni del mondo esterno: ogni emozione circostante modifica i loro aspetti, “li plasma in un ribollir di carne e spirito” (cit. V.S.) La materia fa vibrare i corpi, mentre i colori ne accentuano le tensioni. I soggetti più svantaggiati nel sociale (Immigrati, prostitute, sfollati, precari) sfilano nelle sue opere come in una “teoria di santi accompagnati da figure del nostro tempo anche loro vittime e cantori di una società posta su di un labile confine”.