Nove donne monrealesi contro la "violenza di genere"

A partire dall'autunno daranno vita ad un centro d'ascolto

MONREALE, 10 agosto - L'obiettivo è quello di prendere il via nei prossimi mesi autunnali. Per quel periodo nove ragazze, nove professionalità locali, daranno vita ad un centro d'ascolto, che partendo dalla "violenza di genere", vuole dare un sostegno concreto a tutte le situazioni di disagio.

Sono avvocatesse, psicologhe ed assistenti sociali dell'associazione "Donnattiva", vorranno dare il loro contributo quando si troveranno in presenza di situazioni di degrado sociale e di difficoltà di varia natura.
"La nostra specializzazione riguarda la tematica della violenza di genere - spiega Anna La Corte (nella foto) - avvocato, tra le principali artefici di questo progetto ambizioso, a nome delle altre colleghe - ma ci occuperemo anche di disagio in genere, da quello economico, sociale o di bullismo".

Accanto a lei ci saranno Rosaria Messina, Claudia La Sala, Maria Pupella, Angela Ganci, Valentina Alotta, Francesca Gullo, Liliana Grispino e Fortunata Farinella. Professioniste, ciascuna nel proprio settore, che hanno già superato un corso di specializzazione sulla tematica, mettendo in tasca una già riconosciuta specializzazione.
Sull'argomento va detto che l'associazione Donnattiva, presieduta dalla giornalista monrealese Ina Modica, nello scorso mese di ottobre, ha siglato un protocollo d'intesa con l'associazione Onlus "Millecolori", che a Palermo ha già avviato le attività del centro di prevenzione e di ascolto "Lia Pipitone", che si occupa di problematiche analoghe. "Nostro obiettivo è quello di fare rete - aggiunge Anna La Corte - un modo efficace di scambiarsi esperienze e di condurre in maniera più proficua le attività finalizzate a contrastare la violenza di genere e le situazioni di disagio che si presenteranno".

Importante ed efficace la collaborazione con la Curia arcivescovile di Monreale, che ha messo a disposizione i locali e che, con l'entusiasmo dell'arcivescovo, monsignor Michele Pennisi, ha accolto l'idea del centro d'ascolto, che anzi potrà essere esteso anche alle donne straniere che arrivano da profughe nella nostra Isola.
"Inizialmente contiamo di svolgere la nostra attività un paio di pomeriggi alla settimana - conclude Anna - ma non appena saremo a regime potremo anche prevedere di estendere l'apertura anche in altri giorni. Speriamo di poter dare un valido contributo alla crescita sociale della nostra città".