Giacomo Madonia, un grande mister, un grande condottiero

Il tecnico monrealese tra i grandi protagonisti del “miracolo” calcio a 5

MONREALE, 5 maggio – Una volta Marco Tardelli, indimenticato eroe di Spagna, passato alla storia come “l’urlo di Madrid”, in una delle volte che ebbi il privilegio di intervistarlo, mi espose il suo concetto sugli allenatori: “Il più bravo – mi disse il campione del mondo ’82 – è quello che fa meno danni”.

Non me ne vorrà il “Marco Nazionale”, ma non sono affatto d’accordo con lui. E’ vero che a fare le fortune (o le sfortune) degli allenatori sono i giocatori, ma è pur vero che questi hanno il compito di tracciare la strada, dare la propria impronta e far rendere ciascun giocatore al massimo delle sue capacità. Mica facile, altrimenti a fare gli allenatori saremmo buoni tutti.
Caratteristiche a cui, soprattutto alla luce dei risultati, che gli danno ragione, si è ispirato Giacomino Madonia, allenatore del Monreale calcio a 5, fresco di promozione in serie C2, dopo la finale play off pareggiata con il San Gregorio Papa sabato scorso. Nel bellissimo risultato ottenuto dalla squadra e dalla società – poiché è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare – c’è molto di mister Madonia.

Partito in sordina, quasi in punta di piedi, il buon Giacomo ha impiegato poco a prendere in mano la situazione e a diventare il leader del gruppo, facendo in modo che la squadra rendesse, soprattutto nel girone di ritorno, in maniera eccellente. In questo, e qui forse è possibile ricollegarsi alle valutazioni di Tardelli, ha avuto la fortuna di avere davanti dei ragazzi validissimi che hanno saputo seguirlo per poi mettere in campo il meglio di quello che potevano dare. Ma lui la sua parte l’ha fatta e l’ha fatta alla grande.
Su una cosa, soprattutto, il Monreale ha vinto la propria battaglia: la preparazione atletica. Giacomino è stato severo per tutta la durata del campionato ed i giocatori li ha fatti sgobbare (mi consta personalmente), ma i risultati sono arrivati e sono sotto gli occhi di tutti. Molte partite, infatti, sono state vinte nei secondi tempi, quando magari alle squadre avversarie finiva la benzina, mentre il Monreale continuava a correre e a macinare gioco. Segno evidente di una preparazione indovinata, che si è mantenuta per tutta la stagione e che spesso ha fatto la differenza. Così come azzeccato è stato l’approccio psicologico con ciascun giocatore (in questo ottimo è stato il lavoro di squadra con il diesse Tony Sabella e con il team manager Domenico Sardisco), ingrediente essenziale per un rendimento ottimale della squadra.

Semmai, se qualche volta non ho condiviso qualche sua scelta, è stato per la gestione momentanea di qualche partita: magari una sostituzione più o meno azzeccata, più o meno tempestiva. Ma per gli allenatori parlano sempre i risultati e, proprio per questo, Giacomino ha dimostrato di avere ragione.
Adesso, assieme a tutta la squadra, si appresta a vivere un torneo triangolare, assieme a due squadre uscite indenni dai play out di Serie C2, che se ininfluente circa la partecipazione del Monreale al prossimo campionato, certamente potrà dare qualche piccola indicazione sulla reale consistenza della squadra davanti ad avversari che hanno militato quest’anno nella categoria superiore. Anche quest’appuntamento per Mister Madonia sarà occasione per un’attenta verifica, in vista degli impegni più probanti della prossima stagione.