Al Museo Diocesano brilla la luce dell'Adorazione dei Pastori dello Stomer

stomer

La sua nuova collocazione potrà esaltarne la bellezza

MONREALE, 4 dicembre - Come spesso accade nella nostra splendida terra, piena di tesori d'arte, non ci accorgiamo della nostra "ricchezza" se non quando si accendono i riflettori e così l'importante tela "Adorazione dei pastori"di Matthias Stomer adesso, nella sua nuova collocazione presso il Museo Diocesano, brilla di una luce nuova che si aggiunge alla sua peculiarità di essere già un "dipinto a lume di notte".

Lo Stomer infatti, pittore del '600 generalmente considerato allievo del pittore caravaggesco G. Honthorst, acquisisce questo particolare modo di "illuminare" il soggetto della tela soprattutto dai più noti Rubens e Van Dyck, pittori fiamminghi che molto hanno lasciato (specialmente Van Dyck) alla nostra isola. Anche Stomer arriva a Palermo, nel 1641, e si dedica a dipinti di notevoli dimensioni fra i quali proprio l' "Adorazione dei pastori", realizzato intorno al 1642 ca.e collocato originariamente nella chiesa dei Cappuccini, poi passato al Comune di Monreale, che ultimamente lo aveva esposto presso l'aula consiliare del Comune.

Ma perchè definirlo un "Presepe"? Tale è l'impressione che traspare osservandolo da vicino poiché la luce che irradia come in un miracolo dal bambin Gesù e che si riflette nel volto soave e assorto della giovane Maria riesce poi ad illuminare tutti i volti degli altri protagonisti dell'evento, Giuseppe, i pastori, una donna con un altro bimbo piccolo e persino il bue un agnello e un gallo, da sempre animali-simbolo della cristianità e del Presepe. Colpisce come lo stile di Stomer cambi al suo arrivo in Sicilia e finisca per rappresentare, come dice nel 1788 P. Fedele da San Biagio "le fisionomie delle sue figure, dipinte a meraviglia, villane" , infatti, ben collocandosi nella scia rivoluzionaria di Caravaggio, i volti dei personaggi sono duri, scarni, cotti dal sole e chiaramente avvezzi al loro duro lavoro quotidiano, così come i loro gesti sembrano manifestare uno stupore non sempre naturale.

Probabilmente anche il nostro Pietro Novelli influenzò lo stile di Stomer il quale trovò a Palermo un ambiente artistico di tale gradimento che decise di stabilirvisi e ivi morì nel 1650, dopo averci lasciato altri importanti dipinti fra i quali la "Flagellazione di Cristo" oggi ancora presente presso L'Oratorio del Rosario, dietro la chiesa di San Domenico.