Alla prima serata del Festival del Cinema a Monreale pochissimi presenti allo spettacolo del comico Dario Cassini
MONREALE, 16 settembre – Diciamocela tutta, si poteva sicuramente fare di meglio. L'onestà – e in special modo quella intellettuale – in questi casi poi è assolutamente d'obbligo, lontani anni luce da polemiche di qualsiasi tipo. E pertanto, volendo essere onesti al cento per cento, la risposta è una triste e mesta scossa di capo. No, con il comico Dario Cassini, Monreale ha per nulla fatto una bella figura.
E certamente dispiace anche un po'. A dir la verità per entrambe le parti. Da una parte – come detto – il grande Dario Cassini, comico cabarettista navigato e dalla pluriennale esperienza in curriculum su palchi scottanti come quello di Colorado e Zelig, e poi ancora attore di teatro e di pellicola, con alle spalle anche qualche ruolo in popolari fiction televisive (Ho sposato uno sbirro e Don Matteo su tutte), il quale però ieri sera ha dovuto ingegnarsi nello sforzo – encomiabile – di far ridere... sedie vuote. Già, perché purtroppo dall'altra parte dispiace anche tanto per la stessa Monreale, che ieri sera a Piazza Guglielmo II ha ''accolto'' il comico napoletano con pochi, anzi pochissimi presenti. Volendo esagerare, non più di cinquanta spettatori (addetti ai lavori compresi, ndr.). Un vero peccato, ma soprattutto – considerata l'aspettativa che la portata di un evento come il Festival del Cinema naturalmente tende a generare – un biglietto da visita bruttino per la nostra città. Il diminuitivo - ci sia concesso - è già un eufemismo.
La cronaca però è cronaca sempre. E la cronaca, quella nuda e cruda, dice che il grande assente ieri sera era proprio il pubblico. Vero, si trattava pur sempre di un appuntamento infrasettimanale, per giunta serale. Vero, l'indommani ci sarebbe stato da lavorare. Vero, ciao ciao vacanze domani si torna a scuola. Vero, il mercoledì si scrive calcio e si legge Champions League (puoi mai perderti Milan e Inter, nella stessa sera?). Di fronte a obiezioni di questo tipo non resta che alzare le mani, certo. Ma che sia lo stesso comico, con battute e frecciatine pungenti e velatamente ironiche come solo i veri leoni da palcoscenico sanno sfoggiare nel momento peggiore, a far notare che un po' più di pubblicità poteva anche essere fatta e che Monreale è un paese bellissimo ''ma evidentemente disabitato'', un po' di amaro in bocca a dirla tutta lo lascia eccome.
Nulla da dire dunque sulla qualità dello spettacolo – per chi ha assistito davvero divertente. Né tantomento nulla da dire affatto sulle intenzioni degli organizzatori, che di Monreale in questi giorni ne faranno un palcoscenico ben in vista agli occhi del mondo. L'abbiamo detto prima, lo ripetiamo adesso: di polemiche non ce n'è bisogno, la cronaca – lo ribadiamo – è ciò che più ci piace masticare, con onestà e correttezza. Ed è appunto con grande onestà che bisogna pur ammettere che la prima serata del Festival, se non un flop, è stato qualcosa di molto simile. E - sempre con grande onestà - sarà facile convenire anche sul fatto che qualche applauso lieve, tenue e sparuto in una piazza quasi completamente deserta, non è certo un bell'apparire. Se poi su circa quattrocento posti a sedere circa tre quarti sono assolutamente vuoti, probabilmente qualcosa magari dal punto di vista dei canali comunicativi può esser migliorato e magari – perché no – estendendo l'invito non soltanto alla popolazione normanna, ma anche a quella del circondario palermitano e non, come un evento di questo tipo assolutamente meriterebbe. D'altro canto però - e anche questo è frutto di correttezza e onestà - un leggerissimo minor dosaggio di pigrizia... chissà.
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