Area pedonale? Me ne fotto e ci passo lo stesso'

Episodi unici a cui non vorremmo mai assistere, ma in mancanza di controlli...

MONREALE, 1 novembre - Potrebbe essere (il condizionale è d’obbligo) che si tratti di un episodio più unico che raro. Per carità. Ma conservare quel che resta del nostro patrimonio, sia esso artistico, architettonico o culturale, è un principio valido quanto il condizionale stesso.
 
È pur vero che, in mancanza di opportuni controlli, alcuni individui preferiscono abbandonarsi nell’anarchia più totale e commettere quindi determinate infrazioni. Parliamoci chiaro, personalmente mi sento di escludere che si tratti di un equivoco. Mi spiego meglio: come puó un qualsivoglia conducente non accorgersi di trovarsi all’interno di una “buffer zone” UNESCO? Eppure succede. Forse in modo sporadico, ma succede. Ieri sera, ad esempio, intorno alle 20:10, proseguendo da piazza Guglielmo II all’attigua piazza Vittorio Emanuele, ho avuto una sensazione strana, come se avessi già vissuto quell’istante: una Seat grigia - modello Arosa - infatti, con noncuranza, si inoltrava presso la via Cataldo Naro, superava l’Arco degli Angeli, dileguandosi a destra lungo la via Cappuccini. Probabilmente, escludendo l’accesso dalla via Dante e, considerata la presenza di barriere stradali nel limite definito dalla via Agonizzanti, l’uomo, con altri individui a bordo, avrà proseguito per la via Roma, accedendo nella zona interdetta al traffico da piazza Vittorio Emanuele. 
“Ma dove ho visto - mi chiesi - questa scena?”. Ma quello non era un déjà vu. Era un brutto ricordo risalente a tanti anni fa, a quando la viabilità concedeva, ai cittadini, il passaggio carrabile lungo la pavimentazione storica, che inquadra le pareti esterne del braccio settentrionale del transetto di Santa Maria la Nova - e non “Nuova”, ndr -, eredità da conservare obbligatoriamente ai posteri, osteggiando atteggiamenti forse tollerabile negli anni ‘90 ma inconcepibili 30 anni dopo, avendo maturato una certa sensibilità, a tutela del patrimonio, al di là delle rispettive ordinanze, che vietano oggi il passaggio carrabile a tutti i veicoli, trenini compresi.