Botte all’arbitro, Altofonte non c’entra niente

Dopo i fatti incresciosi della partita con l’Iccarense, interviene l’assessore Patrizia Antibo

PALERMO, 31 gennaio – Botte all’arbitro, costretto ad andare al Pronto Soccorso ed una ondata di sdegno unanime per quello che è successo. Ecco perché la comunità altofontina, tirata in ballo erroneamente in questa brutta vicenda, sente l’esigenza di prendere apertamente le distanze dall’accaduto.

I fatti raccontano che l’arbitro Nicola Melodia, della sezione di Trapani, chiamato a dirigere Altofonte-Iccarense, partita valevole per il campionato di Prima Categoria, disputata al campo Santa Cristina di Borgo Nuovo, a Palermo, è stato colpito al volto da una persona non autorizzata a sostare all’interno del terreno di gioco, al termine della partita, vinta dalla formazione carinese per 3-0. Colpi che avrebbero costretto il malcapitato direttore di gara a ricorrere alle cure dei sanitari dopo essere stato accompagnato in ospedale.

Cose che succedevano tanti anni fa e che adesso , per fortuna, si verificano sempre più di rado, ma che quando accadono suscitano sempre un’ondata generale di sdegno. In questa circostanza, però, ad essere tirata in ballo è la comunità altofontina, che prende le distanze dall’accaduto, anche perché la squadra dell’Altofonte della comunità parchitana porta solo il nome, avendo acquistato il titolo sportivo, ma nulla più. Ecco perché l’assessore allo sport, Patrizia Antibo (nella foto) ha voluto apertamente prendere le distanze dalla vicenda.

“L'amministrazione comunale di Altofonte - dice l’assessore in una nota – è venuta a conoscenza che nel corso della partita tra la società dilettantistica tra Altofonte ASD che milita nel campionato Provinciale di prima categoria e la squadra Iccarense, uno spettatore è entrato in campo ed ha colpito il direttore di gara Melodia di Trapani. Tutta l'amministrazione esprime solidarietà all'arbitro Melodia ed a tutta la struttura arbitrale.

L'assessore allo Sport Patrizia Antibo ci tiene a precisare che la violenza è estranea ai valori propri dello sport praticato nel territorio di Altofonte e a prescindere da ciò nessun motivo può giustificare un atto così deplorevole, fa inoltre presente che il nome di Altofonte è conosciuto nel mondo proprio perché nella nostra comunità si allenano atleti, cittadini, bambini ed anziani che si prodigano per l’affermazione dei principi di legalità nel territorio altofontino. Inoltre l'assessore ci tiene a sottolineare che la partita non si è svolta nel campo Don Puglisi di Altofonte”.