“La battaglia per l’acqua non può avere colori politici”
ALTOFONTE, 10 luglio – “Per noi cittadini parchitani, la questione della cessazione dell’acqua non è un argomento di carattere amministrativo o politico, ma si tratta di un problema che riguarda la nostra identità, il nostro territorio e soprattutto la nostra storia”.
Lo affermano, non senza polemica i consiglieri comunali di maggioranza di Altofonte a proposito della ventilata cessione delle reti idriche della cittadina nell’ottica di una gestione di esse da parte dell’Ati, che farebbe capo all’Amap, la municipalizzata palermitana.
“Come gruppo di maggioranza, da subito – scrivono ancora – in sinergia con il gruppo consigliare “Insieme per Altofonte”, abbiamo appoggiato il sindaco e l’amministrazione tutta, affinché potessero essere intraprese azioni utili per sostenere la battaglia che in queste ultime settimane si è consumata, generando diverse preoccupazioni nella cittadinanza tutta.
È fondamentale ricordare come l’amministrazione abbia coinvolto in modo immediato l’intero Consiglio e i cittadini, mantenendo un’unità e una collaborazione priva di colori politici lontana da ogni polemica, perché l’interesse del bene comune potesse prevalere. Sebbene la scelta lodevole di un’iniziativa democratica, come la petizione a supporto del sindaco sia necessaria e nobile nel suo intento, ci rammarichiamo del fatto che né il gruppo consigliare “Insieme per Altofonte”, né altri referenti promotori dell’attività, abbiano coinvolto il nostro gruppo consiliare nonostante la collaborazione attiva di queste ultime settimane. La battaglia per l’acqua non può cadere in rivalse di carattere politico, in quanto la lotta va condotta in maniera compatta, coesa e plenaria.
Rincresciuti dall’accaduto – concludono – auspichiamo che questo sia un caso isolato che non protenda a becere campagne di facciata. Tuttavia riteniamo, così come sostenuto dall’amministrazione durante un’assemblea cittadina tenutasi in Piazza il 7 luglio scorso, che prima di agire attraverso azioni di iniziativa popolare, sia opportuno agire per via legale”.